Nel giorno del giuramento come 45° presidente degli Usa, Amnesty International ha sollecitato Donald Trump ad abbandonare quella retorica dell’odio che ha caratterizzato la sua campagna elettorale e a impegnarsi a proteggere i diritti umani di tutti.
Molto scarsa la partecipazione all'inaugurazione della presidenza Trump |
Dalla Seconda guerra mondiale, non si era mai visto un così elevato numero di persone in fuga dalla violenza e dall’instabilità. Il presidente Trump dovrebbe ricordare che gli Usa hanno per tanto tempo accolto persone che cercavano un rifugio e sono un paese in gran parte fondato e costruito da migranti e rifugiati.
Durante la campagna elettorale, Amnesty International aveva più volte espresso preoccupazione per le proposte di Trump, come l’istituzione di un registro dei cittadini musulmani o il divieto d’ingresso a rifugiati musulmani, e per i suoi attacchi contro le donne, le persone di colore, le persone con disabilità, le persone Lgbti, gli attivisti, i giornalisti e chi lo criticava.
Le nomine in posti-chiave dell’amministrazione, a loro volta, non lasciano sereni.
Rimangono poi questioni aperte, tra cui la grazia a Edward Snowden e a Leonard Peltier, la mancata chiusura del centro di detenzione di Guantánamo, l’uso indiscriminato e illegale delle armi da fuoco da parte della polizia.
Se nei prossimi quattro anni il mondo sarà un luogo migliore in cui vivere o uno in cui l’odio, la paura e la discriminazione cresceranno sempre di più, dipenderà in buona parte da Donald Trump.
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