Giuba - Gravi abusi dei diritti umani, probabilmente catalogabili come crimini di guerra, sono stati commessi lo scorso luglio nella capitale del Sud Sudan, Giuba, sia da parte delle forze governative che da parte delle milizie ribelli.
È quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite sulla base dei racconti di vittime e testimoni delle violenze che, di fatto, hanno annullato ogni possibilità di attuazione dell’accordo di pace siglato nell’agosto del 2015 ad Addis Abeba tra il presidente Salva Kiir e il leader dei ribelli Riek Machar.
Proprio gli episodi di luglio scorso hanno costretto quest’ultimo ad abbandonare nuovamente il paese (e con esso la carica di vicepresidente) e a tornare in esilio.
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