"La notte passata ad ascoltare testimonianze spaventose". Alla fine sarebbero "circa 180 le persone annegate dopo ore in mare aperto, al gelo", nel Canale di Sicilia. E' la testimonianza di Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr dopo che il team dell'organizzazione ha ascoltato a lungo i superstiti dell'ultima strage di migranti consumatasi sabato scorso. Ieri pomeriggio sono giunti a Trapani.
Gia' allora le dimensioni del dramma erano apparse gravissime: si era parlato di un centinaio di vittime andate a fondo con la carretta del mare stipata all'inverosimile, secondo un copione ormai conosciutissimo, con cui avevano lasciato le coste libiche e che, ormai alla deriva e in balia delle onde, si era rovesciata.
In quelle ore furono subito recuperati otto persone e quattro cadaveri, con l'intervento in zona, coordinato dalla Guardia costiera, di un'unita' della Marina francese inserita nel 'sistema Frontex', di due mercantili, di un aereo del sistema Frontex e di un elicottero della Marina militare italiana.
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