Mentre imperversano le piazze populiste contro l’immigrazione, Barcellona va controcorrente. Nella città catalana sono scese in strada centinaia di migliaia di persone al grido di «Basta scusa: accogliamo subito i rifugiati». Una sfida al governo, l’ennesima da queste parti, contro la decisione di ospitare soltanto 1.100 persone, dei 16 mila previsti dall’Unione Europea.
A rispondere all’appello di molte personalità della cultura e della politica, sono state 160.000 persone, secondo la polizia municipale, e addirittura mezzo milione secondo gli organizzatori. La giornata pro immigrati in un clima molto festoso è culminata con una coreografia realizzata dal celebre gruppo teatrale Fura dels Baus. La piattaforma alla base della «giornata rivendicativa» fissa anche una cifra di stranieri da accogliere in Catalogna «almeno 4.500».
Tra i manifestanti anche il sindaco Ada Colau, che in un’intervista alla Stampa aveva spiegato che questa non è una battaglia impopolare, «I miei concittadini non solo capiscono, ma mi chiedono sforzi ulteriori. Vedere i bambini morire in mare, mentre le mafie si arricchiscono, non è sopportabile». Sembra un paradosso: è Barcellona.
Francesco Olivo
Tra i manifestanti anche il sindaco Ada Colau, che in un’intervista alla Stampa aveva spiegato che questa non è una battaglia impopolare, «I miei concittadini non solo capiscono, ma mi chiedono sforzi ulteriori. Vedere i bambini morire in mare, mentre le mafie si arricchiscono, non è sopportabile». Sembra un paradosso: è Barcellona.
Francesco Olivo
Abbiamo bisogno di più notizie come questa per far tornare un po' di fiducia nelle nazioni più fortunate, grazie.
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