Entro il 30 giugno tutte le armi saranno consegnate ai delegati Onu. Ma intanto gli ultimi contingenti si ritirano. È la fine di un ciclo di violenze. Ma i rivoluzionari chiedono che sia garantito il processo di reintegrazione
Rio De Janeiro - L'ultima, grande marcia delle Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc-Ep) si è conclusa. Quasi settemila ex combattenti del più longevo gruppo della guerriglia latinoamericana hanno compiuto a ritroso il cammino che 52 anni fa li aveva spinti verso la giungla colombiana per avviare la lotta armata contro il potere centrale di Bogotà.
La smobilitazione è uno dei punti centrali dell'accordo raggiunto il 13 novembre scorso dopo la bocciatura del referendum, la revisione dei capitoli più contestati e l'approvazione definitiva da parte del Congresso.
È la fine di un ciclo che appariva inarrestabile, avvolto in una spirale di violenze e trattative sempre fallite; con questo gesto segna l'inizio di una nuova epoca per la Colombia e i colombiani. Un'epoca nella quale, per la prima volta, le parole sostituiranno le armi e il paese potrà finalmente aspirare ad una pace piena.
di Daniele Mastrogiacomo
È la fine di un ciclo che appariva inarrestabile, avvolto in una spirale di violenze e trattative sempre fallite; con questo gesto segna l'inizio di una nuova epoca per la Colombia e i colombiani. Un'epoca nella quale, per la prima volta, le parole sostituiranno le armi e il paese potrà finalmente aspirare ad una pace piena.
di Daniele Mastrogiacomo
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