Il relatore speciale dell'Onu per i diritti umani e la lotta contro il terrorismo, Ben Emmerson, ha concluso una visita ufficiale in Tunisia durante la quale ha rilevato alcune "anomalie" nel sistema detentivo del paese.
Emmerson si è detto soddisfatto dell'impegno delle autorità tunisine nella lotta contro il terrorismo e l'estremismo violento, sottolineando come Tunisia abbia attuato non solo misure di sicurezza ma anche iniziative nel settore sociale, economico, giudiziario e dei diritti umani.
Emmerson ha aggiunto che ci sono però "elementi preoccupanti" relativi a "periodi prolungati di custodia cautelare, le condizioni di detenzione, l'uso di decreti per limitare la libertà di movimento e gli arresti domiciliari senza un adeguato controllo giudiziario, così come accuse di abusi e torture".
Il responsabile dell'Onu ha richiamato l'attenzione sull'uso della legge terrorismo e di "altri atti legislativi contro i giornalisti" e si è detto preoccupato "per le condizioni di detenzione a Mornaguia, che sono ben al di sotto degli standard minimi internazionali. La prigione ha un sovraffollamento del 150 per cento.
Il segretario generale del sindacato delle carceri e del recupero dei detenuti in Tunisia, Badreddine Rajhi, ha detto di recente che attualmente i detenuti hanno a disposizione circa 1,6 metri quadrati di spazio ciascuno. Inoltre, il sindacalista ha detto che il capo dello Stato, Beji Caid Essebsi, concederà l'amnistia ad alcuni detenuti e sconti di pena per altri.
Da parte sua, Ben Hsan ha "giustificato" le cattive condizioni in cui vivono i detenuti dipende da alcuni fattori, come per esempio la mancanza di un'infrastruttura adeguata. Il funzionario ha ricordato anche gli episodi di vandalismo avvenuti durante la rivoluzione dei gelsomini ed il menefreghismo dei governi precedenti tra le cause delle condizioni attuali delle carceri tunisine. Secondo Hsan, a marzo di quest'anno lo spazio vitale destinato ad ogni detenuto aumenterà fino a raggiungere i 2 metri quadrati.
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