Le cifre spaventose: 3 milioni di persone con carenze alimentari, 370 mila di bambini malnutriti. Contro la carestia servono 800 milioni. La Somalia sta morendo. E non è una metafora. L'allarme lanciato da Save the Children, che lavora nello sfortunato Paese del Corno d'Africa da quasi mezzo secolo
(savethechildren.it/emergenzafame) è accompagnato da cifre spaventose: 6 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuto, 3 milioni soffrono di gravi carenze alimentari, 370 mila bambini sono in condizione di "malnutrizione acuta e severa", l'intera popolazione sopravvive a fatica al duplice assedio di fame e colera.
Se non bastasse l'istantanea di una Spoon River annunciata, bisognerebbe ricordare quanto a lungo fu ignorata la Siria (anche e soprattutto sul piano umanitario) prima che l'esodo dei profughi sulle coste grece costringesse il mondo a guardare, a intervenire (tardivamente) e ad affrontare panico, diffidenza, nuovi muri.
"Tutti i dati indicano che una nuova carestia è alle porte della Somalia e che si annuncia assai peggiore di quella del 2011, quando morirono 250 mila persone" ci dice al telefono da Baidoa l'humanitarian director di Save the Children Daniele Timarco.
Da tre anni piove pochissimo, il livello di siccità è in aumento, le previsioni stagionali sono negative, l'approvvigionamento di acqua potabile risulta sempre più difficile.
Timarco ci restituisce la foto di un countdown spietato: "Le famiglie, che in buona parte vivono di pastorizia, stanno svendendo il bestiame già decimato e mangiano i semi dei prossimi raccolti, vale a dire che consumano le riserve del presente ma anche del futuro".
In questa cornice è facile immaginare come le epidemie si diffondano in un baleno, il colera morde il freno (13 mila casi dall'inizio dell'anno) ma si muore anche banalmente di polmonite. E i bambini pagano il prezzo più alto: la Somalia è considerata oggi uno dei luoghi peggiori in assoluto per un minore.
Le Nazioni Unite hanno chiesto 800 milioni di dollari per fronteggiare l'emergenza, finora ne sono stati raccolti meno della metà. Non bisogna tornare troppo indietro con la memoria per stimare il costo dell'indifferenza: la Siria, ignorata per 4 anni, ha presentato il conto nel 2015, l'Iraq si è associato, lo Yemen, ancora invisibile, sta arrivando.
La Somalia è nel cono d'ombra, ma attenzione: rispetto ai flussi migratori di domani, dal Corno d'Africa senza pace e dai Paesi travolti dal cambiamento climatico, quelli odierni faranno sorridere (amaramente).
Francesca Paci
Francesca Paci
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