Milioni di persone sono minacciati da un'ondata di siccità che ha colpito la Somalia. Il primo ministro somalo Ali Khaire ha denunciato la morte per fame di almeno 110 persone nelle ultime 48 ore nella sola regione di Bay, nel sud-ovest del Paese devastato dalla carestia.
È la prima volta che il governo somalo fornisce una cifra da quando, martedì, ha dichiarato lo stato di calamità nazionale. Secondo l'Onu, almeno 5 milioni di persone nel Corno d'Africa hanno bisogno di aiuti alimentari a causa della siccità e della conseguente carestia.
La Somalia è una delle quattro nazioni per cui le Nazioni Unite hanno lanciato una raccolta fondi da 4,4 miliardi di dollari nel tentativo di evitare la diffusione della carestia. Gli altri Paesi sono la Nigeria, il Sud Sudan e lo Yemen. Negli ultimi giorni migliaia di persone hanno lasciato la regione di Bay per rifugiarsi nella capitale Mogadiscio nella speranza di trovare cibo. I bambini malnutriti sarebbero 363mila tra cui 71mila casi gravi. La mancanza di acqua pulita favorisce anche la diffusione del colera e di altre malattie.
"La carestia mette la vita di queste persone a repentaglio anche perché più facilmente soggette allo sfruttamento, ad abusi dei diritti umani e all'essere reclutati dai network terroristi" ha detto il governo somalo. Secondo l'Onu per uscire dalla crisi la Somalia avrebbe bisogno di 864 milioni dollari in modo da garantire l'assistenza a 3,9 milioni di persone mentre il World Food Program ha presentato un piano da 26 milioni di dollari per fronteggiare la carestia.
di Monica Ricci Sargentini
"La carestia mette la vita di queste persone a repentaglio anche perché più facilmente soggette allo sfruttamento, ad abusi dei diritti umani e all'essere reclutati dai network terroristi" ha detto il governo somalo. Secondo l'Onu per uscire dalla crisi la Somalia avrebbe bisogno di 864 milioni dollari in modo da garantire l'assistenza a 3,9 milioni di persone mentre il World Food Program ha presentato un piano da 26 milioni di dollari per fronteggiare la carestia.
di Monica Ricci Sargentini
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