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lunedì 3 aprile 2017

La Turchia che resiste alle purghe di Erdogan: le lezioni in strada dei prof licenziati

Globalist
Iniziativa partita da Ankara, non ancora repressa dal Sultano, che sta avendo seguito in tutto il Paese.

Hanno deciso di farsi chiamare, in inglese, "Street Academy" o "Ankara Solidarity Academy": sono i 300 docenti licenziati dall'università di Ankara dopo il golpe del 15 luglio 2016 perché accusati di essere oppositori di Erdogan.
 

Sono quasi tutti laici e sono stati accusati di avere legami con l'imam considerato la mente del putsch, Fethullah Gulen, in autoesilio in Pennsylvania dal 1999, o di opporsi al prossimo referendum su tutti i poteri al capo dello Stato. 

Licenziati in tronco hanno deciso di opporsi al Sultano organizzando lezioni per le strade nel centralissimo Kungulu Park della capitale turca. Dopo il licenziamento si sono riuniti, nonostante il durissimo colpo subito, e hanno trovato questa bella soluzione alternative alle aule universitarie e l’iniziativa sta avendo enorme successo, con decine di studenti che si recano al parco per ascoltare le lezioni.

"Vedete, a volte il potere pensa di arrivare a restringere le potenzialità della scienza. Comunque, com'è evidente, noi siamo pronti a portarla pure per le strade", ha detto il professor Yasin Durak, durante la lezione "Egemonia e contro egemonia".

E c’è di più: finora il regime di Erdogan non ha represso le lezioni. La voce di queste lezioni universitarie è arrivata anche ad Istanbul e nelle altre città turche, dove gli altri loro colleghi cacciati hanno marciato per loro e ora preparano iniziative in tutto il Paese.

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