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domenica 9 aprile 2017

Nizza/Ventimiglia - Francesca, che trasporta migranti: "Il mio crimine è la solidarietà"

Corriere della Sera
Fermata a Ventimiglia, il procuratore francese ha chiesto 8 mesi di carcere: la sentenza rinviata al 17 maggio. "Gli ho detto che non vedo la frontiera, non esiste. Quando ero piccola ci passavo e nessuno controllava". 


Francesca Peirotti
La battuta sulla risposta italiana a Cédric Herrou non la fa sorridere per nulla. Anzi. "Io sono una cosa diversa. Io non volevo mediatizzare. Si parla troppo di chi aiuta e troppo poco di chi viene aiutato. Facile dare solidarietà a noi europei, facce note e familiari. No, bisogna darla a chi ha davvero bisogno".
Le differenze sono negli spigoli. Il contadino di Breil-sur-Roya è diventato il nome che rappresenta l'aiuto ai migranti nella valle stretta tra le montagne di Francia e Italia, il passaggio obbligato per chi cerca un varco nella frontiera di Ventimiglia. Il processo per aver facilitato l'ingresso, il soggiorno e la circolazione di migranti irregolari, gli hanno dato una notorietà non del tutto sgradita. "Ma parlare di noi invece è un modo dell'opinione pubblica di sgravarsi la coscienza e continuare a fregarsene di quel che accade, senza mettere attenzione sulla frontiera e sul dramma che si consuma ogni giorno".
Eroina e fuorilegge - Francesca Peirotti ha 29 anni, un piercing al naso, una laurea in Economia con tanto di master, e la serietà che deriva dalla consapevolezza di essere una eroina per pochi e una fuorilegge per tanti altri. Martedì pomeriggio è entrata nel tribunale di Nizza determinata a non parlare. 

E infatti non ha risposto alle domande del presidente della corte. Era stata arrestata l'8 novembre sulla A8, all'altezza di Mentone. Guidava un furgoncino bianco. A bordo c'erano sette giovani eritrei e un cittadino del Ciad. Una pattuglia mista di poliziotti italiani e francesi la seguiva da Ventimiglia, dove aveva fatto salire i migranti. Herrou se l'è cavata con una multa. Con lei il procuratore ci è andato più pesante, chiedendo otto mesi di reclusione ma soprattutto due anni di interdizione dal territorio francese. Ma è stato quando ha risposto con una alzata di spalle alle obiezioni del suo avvocato sull'emergenza umanitaria, che Francesca non ci ha visto più. E ha preso la parola.
"Non vedo frontiere" - "Gli ho detto che io non vedo la frontiera. Non esiste, e quindi non c'è alcuna illegalità in quel che faccio. Quand'ero piccola ci passavo sempre d'estate con la mia famiglia. Nessuno ci ha mai fermato. Quello è solo un filtro ingiusto e disumano per le persone di colore. Almeno diciamo le cose come stanno". 

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