La condanna è stata emessa dal tribunale di Sanaa, controllato dai ribelli houti
Yahya Abduraqeeb al Jubaihi, giornalista yemenita ed attivista per i diritti umani prelevato nella sua abitazione a settembre 2016, è stato condannato dal tribunale di Sanaa (controllato dalle milizie houti) alla pena capitale. L’accusa nei confronti del reporter è di aver collaborato ad uccisioni ed attacchi con le forze che cercano di riportare al potere l’ex presidente Abd Rabbu Mansour Hadi, deposto dagli houti nel 2014.
Ne riferisce il network panarabo al Jazeera, secondo cui quella di al Jubaihi è la prima condanna a morte di un reporter nello Yemen. Il Sindacato dei giornalisti yemeniti ha emesso un comunicato in cui si definisce la condanna a morte di Jubaihi “atroce e incostituzionale” e si chiede l’immediato rilascio suo e degli altri oltre 30 attivisti detenuti dagli Houti. Tra loro reporter, professori ed intellettuali, che hanno raccontato di aver subito maltrattamenti e torture.
Hooria Mashhour, ex ministro dello Yemen per i diritti umani, ha scritto in proposito su Twitter: “Questa è una vendetta nei confronti di attivisti politici e dei diritti umani. Dobbiamo resistere contro questo processo farsa”. Un’attivista che collabora con un’organizzazione internazionale ha scritto poi, sempre su twitter, che le madri di coloro che sono sotto processo hanno protestato fuori dal carcere, ma sono state attaccate.
Hooria Mashhour, ex ministro dello Yemen per i diritti umani, ha scritto in proposito su Twitter: “Questa è una vendetta nei confronti di attivisti politici e dei diritti umani. Dobbiamo resistere contro questo processo farsa”. Un’attivista che collabora con un’organizzazione internazionale ha scritto poi, sempre su twitter, che le madri di coloro che sono sotto processo hanno protestato fuori dal carcere, ma sono state attaccate.
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