Sono almeno 200 i bimbi morti quest'anno lungo la pericolosa rotta del Mediterraneo centrale dal Nord Africa all’Italia, una media di più di un bambino al giorno. Sono le ultime stime dell'Unicef rese note oggi a Palermo, in occasione dell'incontro dei leader del G7 in programma in Sicilia, luogo simbolo per la crisi dei rifugiati e migranti in Europa.
I dati del 2017 mostrano che il numero di chi, compresi bambini, sta intraprendendo il viaggio per raggiungere l’Europa, nonostante i grandi rischi connessi al viaggio, è in aumento: tra l'1 gennaio e il 23 maggio, oltre 45.000 rifugiati e migranti sono arrivati in Italia via mare con un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo nello scorso anno. Questo dato comprende anche circa 5.500 minorenni non accompagnati e separati – un aumento del 22% dal 2016 – che rappresentano circa il 92% di tutti i bambini arrivati in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale.
"Un numero maggiore di bambini sta affrontando la rotta del Mediterraneo centrale per raggiungere l’Italia - ha detto Justin Forsyth, vice direttore generale Unicef -. Ciò significa che, per questo motivo, stanno morendo ancora più bambini. Un numero record di 26.000 bambini non accompagnati e separati è arrivato in Italia lo scorso anno, ma se il trend attuale continuerà, questo dato sarà ampiamente superato nel 2017".
"Non è un record di cui andare fieri, ma un monito del nostro fallimento collettivo nell’assicurare a questi bambini rifugiati e migranti sicurezza e benessere". Oggi, alla vigilia del G7, l’Unicef, insieme a bambini, volontari e alla Guardia costiera italiana, ha preso parte in un’iniziativa sulla spiaggia di Palermo ad un salvataggio simbolico di barchette di carta per ricordare le migliaia di bambini che hanno rischiato la loro vita, attraversando il Mediterraneo centrale e per lanciare un messaggio ai leader del G7 affinché intervengano per proteggere i bambini migranti.
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