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mercoledì 31 maggio 2017

Migranti, da Ventimiglia un appello a Macron: «Apra le frontiere ai rifugiati»

Il Secolo XIX
Imperia - Il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul Sistema di Accoglienza, Federico Gelli, in visita al centro del Parco Roja di Ventimiglia, ha fatto appello al presidente francese, Emmanuel Macron, affinché apra le frontiere a quei migranti cui è stato riconosciuto dalle loro condizioni, dalla giustizia italiana o dalle commissioni italiane, lo stato di profugo o rifugiato: 

«Un tema importante è quello della “relocation” - ha detto Gelli - Dobbiamo fare in modo che con il nuovo presidente francese, che su questi argomenti è più sensibile rispetto al passato, dia una mano all’Italia in questo grande impegno di ricollocare i migranti che hanno diritto. Ovviamente l’appello non è solo alla Francia. 

L’impegno siglato dai paesi europei era stato di 50mila “relocation” in un anno, ne abbiamo avute soltanto 5mila, un rapporto di uno a 10. Gli altri Paesi europei devono darsi una mossa rispetto a un tema che non è più solo italiano o greco».
Da Ventimiglia, Gelli ha detto anche che «bisogna che lo Stato sia vicino a questo territorio» e che «occorrono interventi importanti: innanzi tutto per cercare di bloccare il flusso dei migranti verso la Francia. Quindi, non è più accettabile la presenza di migranti sul greto del fiume Roja. Abbiamo visto i cunicoli sotto il cavalcavia e l’autostrada, dove vivono in condizioni igieniche indecenti e pericolose. Bisogna subito togliere i migranti a questa situazione, è necessario risolvere il problema dei minori non accompagnati, delle donne e delle famiglie che non possono continuare a vivere in condizioni precarie nella parrocchia, malgrado la bontà e l’umanità del parroco».

Nell’occasione, il prefetto di Imperia, Silvana Tizzano, ha comunicato a Gelli, l’ipotesi di aprire una nuova struttura ricettiva destinata ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni e gestita dalla Croce Rossa: «Per il fiume Roja, sul cui greto sono accampati alcuni migranti, esiste già un piano - ha detto Gelli - ma ci vuole un lavoro di mediazione per allontanare i profughi.

Bisogna, inoltre, rafforzare l’alfabetizzazione e la mediazione culturale, elemento principale per garantire una corretta informazione». Il prefetto di Imperia, il questore e il comandante provinciale dei carabinieri hanno chiesto un incremento delle forze di polizia e di militari per garantire un controllo maggiore del territorio, mentre riguardo il contenimento dei flussi verso la frontiera sono stati invocati maggiori controlli su treni e stazioni.

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