La capitale e tutto il Nord sono assediati dalle forze leali al presidente Mansour Hadi e degli alleati, Arabia Saudita ed Emirati in testa. L’epidemia è scoppiata per le scarse condizioni igieniche, fra una popolazione indebolita dalla scarsità di cibo, con le infrastrutture seriamente danneggiate dai combattimenti e dai raid. Due terzi degli abitanti non hanno accesso all’acqua potabile e l’acqua contaminata è la principale fonte del contagio.
“Verso la catastrofe”
Le autorità di Sana’a, controllate dai ribelli Houthi, hanno ammesso che il sistema sanitario della capitale “è incapace di contenere questa catastrofe”. Nelle zone controllate dagli insorti operano poche strutture con l’appoggio di ong internazionali come Medici senza frontiere, ma i mezzi e i rifornimenti sono scarsi per il blocco imposto dalla coalizione sunnita che mira a piegare la resistenza dei guerriglieri zaiditi e reinsediare il presidente Hadi nella capitale.
Le autorità di Sana’a, controllate dai ribelli Houthi, hanno ammesso che il sistema sanitario della capitale “è incapace di contenere questa catastrofe”. Nelle zone controllate dagli insorti operano poche strutture con l’appoggio di ong internazionali come Medici senza frontiere, ma i mezzi e i rifornimenti sono scarsi per il blocco imposto dalla coalizione sunnita che mira a piegare la resistenza dei guerriglieri zaiditi e reinsediare il presidente Hadi nella capitale.
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