Roma - Dal 19 giugno il Centrafrica non e’ più sull’orlo della catastrofe e la Comunità di Sant’Egidio aggiunge un nuovo tassello al suo mosaico di pace.
“Ci auguriamo che con questa firma si possa mettere la parola fine ai feroci scontri tra i vari gruppi armati che hanno provocato centinaia di morti e la fuga di migliaia di persone, soprattutto nel sud del Paese”, ha detto il vice-ministro degli Eteri mario Giro dopo l’esito di tre intensi giorni (e notti) di trattative tra gruppi di opposizione facilitate dalla “Piccola Onu di Trastevere”, esprimendo grande soddisfazione e gioia per l’accordo politico raggiunto grazie all’impegno dalla Comunità nel 25esimo anniversario dalla pace in Mozambico.
“In questi giorni di trattative è come se alla Comunità di Sant’Egidio fosse stato chiesto di parlare alla coscienza del Paese, nella speranza che il Centrafrica torni ad una situazione di normalità e pace. Grazie quindi a Sant’Egidio perché ha trovato un modo originale e come sempre disinteressato di rintracciare i sottili fili del dialogo che la divisione, l’odio e la violenza, sembravano aver disperso”, ha detto Giro.
I risultati dei colloqui di pace tra i diversi gruppi politico-militari del Centrafrica, gli inviati del presidente Touadéra e i rappresentanti della comunità internazionale sono stati annunciati oggi in una conferenza stampa. Le delegazioni presenti all’incontro erano state salutate ieri a piazza San Pietro da Papa Francesco che aveva auspicato il rilancio e il rafforzamento del processo di pace nella Repubblica Centrafricana.
Il documento, che prevede un immediato cessate il fuoco, è stato raggiunto grazie alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio, che da anni lavora per la riconciliazione del Paese, alla presenza di osservatori della comunità internazionale, dell’inviato dell’Onu Parfait Onanga-Anyanga, dell’Unione europea e del governo italiano.
“In questi giorni di trattative è come se alla Comunità di Sant’Egidio fosse stato chiesto di parlare alla coscienza del Paese, nella speranza che il Centrafrica torni ad una situazione di normalità e pace. Grazie quindi a Sant’Egidio perché ha trovato un modo originale e come sempre disinteressato di rintracciare i sottili fili del dialogo che la divisione, l’odio e la violenza, sembravano aver disperso”, ha detto Giro.
I risultati dei colloqui di pace tra i diversi gruppi politico-militari del Centrafrica, gli inviati del presidente Touadéra e i rappresentanti della comunità internazionale sono stati annunciati oggi in una conferenza stampa. Le delegazioni presenti all’incontro erano state salutate ieri a piazza San Pietro da Papa Francesco che aveva auspicato il rilancio e il rafforzamento del processo di pace nella Repubblica Centrafricana.
Il documento, che prevede un immediato cessate il fuoco, è stato raggiunto grazie alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio, che da anni lavora per la riconciliazione del Paese, alla presenza di osservatori della comunità internazionale, dell’inviato dell’Onu Parfait Onanga-Anyanga, dell’Unione europea e del governo italiano.
L’intesa ruota attorno a tre punti principali sul piano politico, quello della sicurezza e quello economico, umanitario e sociale.
Nel primo punto, oltre al cessate il fuoco sotto il controllo della comunità internazionale, si riaffermano la volontà di rispettare l’integrità del territorio nazionale, la rappresentatività e il riconoscimento di tutti i gruppi politico-militari per la ricostruzione del Paese, il rispetto dei risultati delle elezioni presidenziali e legislative del 2016 e, più in generale, il lavoro per costruire “una dinamica di riconciliazione”.
Sul piano della sicurezza si garantisce la libera circolazione delle persone e dei beni, il ristabilimento dell’autorità dello Stato su tutto il territorio nazionale mentre a livello economico, umanitario e sociale ci si impegna, tra l’altro, nell’opera di ricostruzione e nella protezione delle Ong nazionali e internazionali presenti nel Paese.
Giro ha aggiunto che “in questi giorni abbiamo visto allentarsi le fortissime tensioni tra chi, fino a pochi giorni fa, non voleva nemmeno dialogare. Ma il dialogo è sempre l’unica strada possibile e, contrariamente a quello che si pensa, la meno ingenua. In quello che fu definitivo inizialmente e in modo superficiale e arbitrario, un conflitto di religione, sono stati proprio i leader spirituali del Paese ad evitare che la situazione degenerasse irrecuperabilmente. Così, in un clima di collaborazione, ora tutti sembrano riconoscere come il futuro del Centrafrica possa essere affidato unicamente a un percorso di coabitazione pacifica, ad uno spirito democratico e alla rinuncia all’uso delle armi e della violenza.”
Giro ha aggiunto che “in questi giorni abbiamo visto allentarsi le fortissime tensioni tra chi, fino a pochi giorni fa, non voleva nemmeno dialogare. Ma il dialogo è sempre l’unica strada possibile e, contrariamente a quello che si pensa, la meno ingenua. In quello che fu definitivo inizialmente e in modo superficiale e arbitrario, un conflitto di religione, sono stati proprio i leader spirituali del Paese ad evitare che la situazione degenerasse irrecuperabilmente. Così, in un clima di collaborazione, ora tutti sembrano riconoscere come il futuro del Centrafrica possa essere affidato unicamente a un percorso di coabitazione pacifica, ad uno spirito democratico e alla rinuncia all’uso delle armi e della violenza.”
Per leggere il testo dell’accordo politico, cliccare qui. (@alebal)
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