Il premier iracheno Al Abadi: "l'Isis è finito dopo la riconquista del sito dove Al Baghdadi 3 anni fa proclamò la rinascita del califfato."
L'esercito iracheno ha annunciato la riconquista della grande moschea di al Nuri - o meglio delle sue rovine - nella città vecchia di Mosul. E' una conquista dal grande valore simbolico perché in questa moschea, la più nota della seconda città dell'Iraq, Abu Bakr al Baghdadi annunciò proprio il 29 giugno di tre anni fa la nascita del califfato.
Il luogo sacro è ridotto a un cumulo di macerie: il 21 giugno fonti militari irachene hanno affermato che i miliziani jihadisti avevano distrutto la moschea e il suo minareto pendente, mentre l'isis poco dopo ne dava la responsabilità a un raid aereo della coalizione internazionale a guida Usa.
Ancora sacche di resistenza dei jihadisti Mosul è stata la capitale de facto in Iraq del gruppo jihadista. Le forze governative irachene stanno avanzando faticosamente edificio dopo edificio nella città vecchia, dove sono ancora trincerati alcune centinaia di jihadisti.
Le forze congiunte, formate da esercito e corpi di polizia, hanno dichiarato ieri di controllare il 50% della città vecchia e che nelle mani dell'Isis resta soltanto una zona larga 850 metri e lunga 1.700.
Il premier Abadi: finito il falso Stato di Daesh La riconquista della moschea di Mosul segna la "fine" del falso Stato dei jihadisti. Lo scrive su Twitter il primo ministro iracheno, Haider al Abadi. "Stiamo assistendo alla fine del falso Stato del Daesh", afferma Abadi. "Continueremo a combattere finché l'ultimo miliziano verrà ucciso o portato davanti alla giustizia". -
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