La denuncia arriva da Peter Hawkins, rappresentante dell'ong in Iraq, secondo il quale i più piccoli sono quotidianamente costretti a prender parte alle violenze e spesso vengono usati come scudi umani
Una famiglia irachena in fuga dal quartiere Zanjili di Mosul Ovest il 1 giugno 2017 (Getty Images) |
Giovani usati come scudi umani
In una nota dffusa il 5 giugno, Hawkins riferisce di una situazione disperata per l'intera popolazione di Mosul. "Stiamo ricevendo notizie allarmanti – si legge nel documento - sull'uccisione di civili, tra cui anche diversi bambini, a Mosul ovest. Secondo quanto riferito alcuni sarebbero stati uccisi mentre provavano disperatamente a fuggire dai combattimenti che si stanno intensificando di ora in ora”.
In una nota dffusa il 5 giugno, Hawkins riferisce di una situazione disperata per l'intera popolazione di Mosul. "Stiamo ricevendo notizie allarmanti – si legge nel documento - sull'uccisione di civili, tra cui anche diversi bambini, a Mosul ovest. Secondo quanto riferito alcuni sarebbero stati uccisi mentre provavano disperatamente a fuggire dai combattimenti che si stanno intensificando di ora in ora”.
Il rappresentante del Fondo Onu per l'infanzia, non usa mezzi termini dichiarando apertamente che le vite dei bambini sono a rischio: "I bambini vengono uccisi, feriti e utilizzati come scudi umani. Stanno subendo e assistendo a terribili violenze che nessun essere umano dovrebbe mai vedere".
100mila giovani coinvolti
Secondo quanto rivelato dall'Unicef, in alcuni casi, i più giovani vengono letteralmente costretti a partecipare ai combattimenti e alle violenze. “Molti di loro – scrive ancora Hawkins – vengono colpiti dal fuoco incrociato e, secondo quanto riferito, sia gli ospedali che altri centri medici sono stati attaccati”.
Secondo quanto rivelato dall'Unicef, in alcuni casi, i più giovani vengono letteralmente costretti a partecipare ai combattimenti e alle violenze. “Molti di loro – scrive ancora Hawkins – vengono colpiti dal fuoco incrociato e, secondo quanto riferito, sia gli ospedali che altri centri medici sono stati attaccati”.
L'appello dell'organizzazione a tutte le parti in conflitto a Mosul ovest è quello di rispettare gli obblighi imposti dal diritto umanitario e proteggere i bambini tenendoli in ogni momento lontani dalle dalle violenze. Il rappresentante dell'Unicef conclude il suo comunicato sostenento che gli “attacchi contro civili e infrastrutture civili, compresi ospedali, cliniche, scuole, case e sistemi per la rete idrica dovrebbero finire immediatamente”.
L'Unicef in Iraq
In Iraq l'Unicef lavora quotidianamente per fornire aiuti di emergenza ai campi profughi, garantendo acqua, cibo e servizi igienici e sanitari di base. L'organizzazione cerca inoltre di rispondere ai bisogni di protezione dei bambini e delle famiglie più vulnerabili in fuga dal conflitto, lavorando alla riunificazione familiare dei bambini con i loro genitori, fornendo assistenza legale ai bambini prigionieri delle forze di sicurezza e suporto psicosociale ai giovanissimi vittime di traumi.
L'Unicef in Iraq
In Iraq l'Unicef lavora quotidianamente per fornire aiuti di emergenza ai campi profughi, garantendo acqua, cibo e servizi igienici e sanitari di base. L'organizzazione cerca inoltre di rispondere ai bisogni di protezione dei bambini e delle famiglie più vulnerabili in fuga dal conflitto, lavorando alla riunificazione familiare dei bambini con i loro genitori, fornendo assistenza legale ai bambini prigionieri delle forze di sicurezza e suporto psicosociale ai giovanissimi vittime di traumi.
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