Ginevra – Sono fra 30.000 e 50.000 i civili sempre intrappolati a Raqqa, principale bastione dell’Isis in Siria, che le Forze democratiche siriane tentano di riconquistare.
“L’Onu stima che da 30.000 a 50.000 persone siano intrappolate nella città di Raqqa”, contro le circa 100.000 di fine giugno, ha spiegato Andrej Mahecic, portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr).
Intanto nella città le riserve di acqua, farmaci e altri prodotti essenziali diminuiscono e la situazione umanitaria “si deteriora rapidamente”, spiega ancora l’Unhcr.
L’agenzia dell’Onu ha annunciato inoltre di aver attivato un nuovo corridoio dalla città di Aleppo a nordest di Raqqa per fornire assistenza umanitaria a circa 430.000 persone nella provincia. “Un passaggio che li porti in un posto sicuro, al riparo e sotto protezione, è un imperativo”, ha spiegato ancora il portavoce dell’Unhcr.
L’Isis ha preso il controllo di Raqqa nel 2014, trasformando de facto la città in “califfato”. Circa 300.000 civili vivevano a Raqqa, di cui 80.000 sfollati che provenivano da diverse regioni della Siria quando il gruppo islamico ha occupato la città.
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