Centinaia di civili terrorizzati in fuga dai villaggi abitati dalla minoranza musulmana dei Rohingya sono stati attaccati con mortai e mitragliatrici dall’esercito birmano al confine di Ghundhum. Lo ha riferito un giornalista della France Presse.
“Hanno sparato su donne e bambini che avevano trovato riparo dietro le colline vicino alla linea di confine, e lo hanno fatto improvvisamente con mortai e mitragliatrici senza avvisare nemmeno noi”, ha dichiarato alla France Presse il responsabile locale delle Guardie di Frontiera del Bangladesh, Manzurul Hassan.
irca duemila persone sono ammassate da venerdì 25 agosto al confine con il Bangladesh a causa dei combattimenti in corso nello stato di Rakhine, nel nord del paese, dove attacchi coordinati a 24 postazioni della polizia di frontiera da parte di militanti Rohingya armati hanno causato finora 92 morti. È la più grave esplosione di violenza dallo scorso ottobre nell’area, quando un simile attacco su scala più ridotta portò l’esercito birmano a lanciare operazioni di rastrellamento nell’area.
Proprio venerdì 25 agosto, una commissione nominata dal governo e guidata dall’ex segretario generale dell’Onu Kofi Annan aveva pubblicato il suo rapporto sul Rakhine, raccomandando misure di sviluppo economico e di giustizia sociale per ridurre l’animosità tra la comunità buddista e quella musulmana.
L’esercito birmano è accusato di violazioni dei diritti umani su larga scala, con decine di morti, oltre mille case date alle fiamme e 87 mila Rohingya fuggiti in Bangladesh dallo scorso ottobre, come menzionato in un rapporto Onu, realizzato intervistando tali profughi.
La Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi è stata pesantemente criticata dalla comunità internazionale per i suoi silenzi su tali abusi.
Considerati come stranieri nello loro stessa patria, al 90% buddista, i Rohingya vivono come dei paria. Non hanno accesso al mercato del lavoro, alle scuole, agli ospedali e il crescente nazionalismo buddista ne ha peggiorato le condizioni di vita.
Monica Ricci Sargentini
Monica Ricci Sargentini
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