Nate in Sicilia, ragazzine tra i 13 e i 17 anni costrette a tornare nel loro paese per sposare un parente molto più grande.
"Hanno dai 13 ai 17 anni. Sono originarie del Bangladesh, del Pakistan, dell’India e dello Sri Lanka, ma sono nate e cresciuta a Palermo. Improvvisamente spariscono dalle scuole per tornare nel Paese d’origine e sposare un lontano parente, molto più grande di loro che solo nei casi più fortunati hanno visto una volta in fotografia".
"Sono le spose-bambine palermitane - è stato scritto - che vivono ogni giorno il conflitto fra la cultura occidentale in cui sono cresciute e quella dei loro genitori. E in questo conflitto finiscono per rimanere incastrate in un matrimonio combinato".
L'inchiesta ricorda il caso di una piccola rom di dodici anni, promessa in sposa a un parente che viveva in Francia, "sfuggita al suo destino - si dice nell'inchiesta - solo perché qualche giorno fa ha trovato il coraggio di scappare dalla sua casa fatiscente in centro storico".
"Non si tratta di un caso isolato — ha spiegato Enrica Salvioli, operatrice psico-pedagogica dell’Ufficio scolastico regionale — Accade soprattutto fra le ragazzine bengalesi e rom. Alcune trovano la forza di raccontare il loro dramma, altre tacciono".
"Non si tratta di un caso isolato — ha spiegato Enrica Salvioli, operatrice psico-pedagogica dell’Ufficio scolastico regionale — Accade soprattutto fra le ragazzine bengalesi e rom. Alcune trovano la forza di raccontare il loro dramma, altre tacciono".
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