Sono state trovate morte giovedì 21 settembre nella loro casa ad Uskudar, nella Istanbul asiatica, Arouba Barakat, 60 anni, e la figlia Halla, 22 anni, giornalista critica del regime di Assad.
A far scoprire i cadaveri sono stati colleghi della ragazza che, allarmati dalla sua assenza dal lavoro, hanno avvisato la polizia. Sale così a cinque il numero dei reporter siriani uccisi in Turchia negli ultimi anni mentre un sesto è sopravvissuto a ben due attacchi.
Recentemente le due donne avevano ricevuto minacce di morte.
Halla collaborava con l’edizione araba di Huffington post, con la TV turca Trt e con Orient TV mentre la madre era un membro del Consiglio Nazionale Siriano e, negli anni ’80, si era opposta con grande coraggio al regime siriano prima a Hafez al Assad e poi a suo figlio Bachar che gli è succeduto nel 2000. Dopo l’esplosione della guerra civile siriana Orouba aveva chiesto asilo politico in Gran Bretagna, poi negli Emirati Arabi e infine si era stabilita con la figlia ad Istanbul.
Secondo gli investigatori l’omicidio risale a quattro giorni fa. Le due donne sono state strangolate e chi le ha uccise ha poi infierito sui cadaveri con un’arma da taglio. Gli assassini prima di lasciare il luogo del delitto hanno cosparso di detersivo i cadaveri per evitare che l’odore allertasse i vicini.
Su Facebook la sorella di Arouba, Shaza, ha parlato di “un assassinio compiuto dall’ingiustizia e dalla tirannia” mentre ad Istanbul la coalizione nazionale dell’opposizione siriana ha reso omaggio alle due donne e denunciato “un omicidio atroce” da “imputare al terrorismo e alla tirannia”.
Dall’inizio del conflitto siriano, nel marzo del 2011, più di tre milioni di cittadini sono fuggiti dal paese per rifugiarsi in Turchia.
Halla collaborava con l’edizione araba di Huffington post, con la TV turca Trt e con Orient TV mentre la madre era un membro del Consiglio Nazionale Siriano e, negli anni ’80, si era opposta con grande coraggio al regime siriano prima a Hafez al Assad e poi a suo figlio Bachar che gli è succeduto nel 2000. Dopo l’esplosione della guerra civile siriana Orouba aveva chiesto asilo politico in Gran Bretagna, poi negli Emirati Arabi e infine si era stabilita con la figlia ad Istanbul.
Secondo gli investigatori l’omicidio risale a quattro giorni fa. Le due donne sono state strangolate e chi le ha uccise ha poi infierito sui cadaveri con un’arma da taglio. Gli assassini prima di lasciare il luogo del delitto hanno cosparso di detersivo i cadaveri per evitare che l’odore allertasse i vicini.
Su Facebook la sorella di Arouba, Shaza, ha parlato di “un assassinio compiuto dall’ingiustizia e dalla tirannia” mentre ad Istanbul la coalizione nazionale dell’opposizione siriana ha reso omaggio alle due donne e denunciato “un omicidio atroce” da “imputare al terrorismo e alla tirannia”.
Dall’inizio del conflitto siriano, nel marzo del 2011, più di tre milioni di cittadini sono fuggiti dal paese per rifugiarsi in Turchia.
Riccardo Noury e Monica Ricci Sargentini
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