In occasione della Festa islamica del sacrificio (Eid al Adha), il re del Marocco, Mohammed VI, ha emanato un decreto di grazia che riguarda 665 detenuti. Alcuni di questi sono sotto custodia e altri sono liberi dopo essere stati condannati da vari tribunali nel regno, spiega in una nota l'agenzia di stampa marocchina "Map".
Il re del Marocco, Mohammed VI |
Lo scorso 20 agosto il re del Marocco Mohammed VI ha concesso la grazia a 415 persone, tra cui 14 condannati per terrorismo, in occasione del 64mo anniversario della Rivoluzione del re e del popolo marocchino, ricorrenza dell'esilio forzato del sovrano Mohammed V durante l'occupazione francese nel 1953.
Delle 415 persone, 343 sono detenute in carcere.
Tra i detenuti graziati figurano anche 14 condannati per terrorismo (13 a meno di 30 anni di carcere, uno a morte) che hanno partecipato al programma "Mossalaha" (riconciliazione). Secondo il ministero della Giustizia, i detenuti oltre a mostrare "pentimento per gli atti compiuti, attaccamento ai valori della nazione, ai sacri principi e alle istituzioni nazionali, hanno rivisto le loro posizioni e i loro pensieri, rigettando l'estremismo e rinnegando fortemente il terrorismo e si sono rimessi sulla retta via, dimostrando una condotta irreprensibile durante il periodo di detenzione". In 13, condannati a pene detentive, si sono visti cancellare pena e reato; l'unico condannato a morte ha avuto commutata la pena in 30 anni, beneficiando così di una "grazia parziale".
Tra i detenuti graziati figurano anche 14 condannati per terrorismo (13 a meno di 30 anni di carcere, uno a morte) che hanno partecipato al programma "Mossalaha" (riconciliazione). Secondo il ministero della Giustizia, i detenuti oltre a mostrare "pentimento per gli atti compiuti, attaccamento ai valori della nazione, ai sacri principi e alle istituzioni nazionali, hanno rivisto le loro posizioni e i loro pensieri, rigettando l'estremismo e rinnegando fortemente il terrorismo e si sono rimessi sulla retta via, dimostrando una condotta irreprensibile durante il periodo di detenzione". In 13, condannati a pene detentive, si sono visti cancellare pena e reato; l'unico condannato a morte ha avuto commutata la pena in 30 anni, beneficiando così di una "grazia parziale".
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.