Un pool di investigatori, sostenuto da esperti Usa e olandesi, sta spulciando una serie di articoli in cui la blogger accusava alcune persone, maltesi e straniere. Il governo offre ricompensa da un milione a chi darà informazioni utili alle indagini.
Alcuni articoli di denuncia, soprattutto quelli pubblicati a marzo, e due messaggi telefonici inviati in tempi recenti al suo avvocato. E' su quetso materiale che indaga in queste ore la polizia maltese per cercare un indizio o una pista da seguire nell'inchiesta sulla morte di Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger uccisa lunedì scorso con un'autobomba nei pressi della sua abitazione.
La Polizia di Malta sta lavorando in collaborazione con esperti forensi olandesi e statunitensi e sta investigando sugli articoli pubblicati sul blog della giornalista. L'attenzione, a quanto si apprende, è concentrata su quelli pubblicati nello scorso marzo. Secondo gli investigatori, ci sono degli articoli in cui la giornalista dimostra con chiarezza che ci sono molte persone che sono una minaccia per la sua vita. In questi articoli, la giornalista si riferisce a persone sia maltesi che straniere coinvolte in varie attività illecite.
Caruana Galizia scrisse di aver parlato con alcune di queste persone e di aver avuto delle minacce in risposta. Un gruppo di esperti sta ora analizzando in dettaglio tutti gli articoli, sia quelli recenti sia quelli di alcuni mesi fa, in particolare quelli in cui Caruana Galizia si riferisce alle minacce. La polizia maltese sta anche valutando due messaggi che Daphne Caruana Galizia ha inviato al suo avvocato nove giorni prima di essere uccisa. Il legale, Robert Montalto, ha confermato di avere ricevuto questi sms sul cellulare, ma di non avere mai rivelato il contenuto dei messaggi.
Intanto, sul fronte delle indagini, un contadino che si trovava vicino alla zona dell'esplosione, ha dichiarato di aver sentito distintamente tre forti boati a pochi secondi l'uno dall'altro. Secondo gli investigatori, Daphne Caruana Galizia sarebbe stata uccisa nella seconda esplosione. Il governo di Malta, contro il quale si è scagliato nei giorni seguenti all'omicidio il figlio della giornalista, ha offerto una ricompensa di un milione di euro a chi sia in grado di fornire informazioni utili che possano portare all'arresto dei responsabili dell'assassinio.
Caruana Galizia scrisse di aver parlato con alcune di queste persone e di aver avuto delle minacce in risposta. Un gruppo di esperti sta ora analizzando in dettaglio tutti gli articoli, sia quelli recenti sia quelli di alcuni mesi fa, in particolare quelli in cui Caruana Galizia si riferisce alle minacce. La polizia maltese sta anche valutando due messaggi che Daphne Caruana Galizia ha inviato al suo avvocato nove giorni prima di essere uccisa. Il legale, Robert Montalto, ha confermato di avere ricevuto questi sms sul cellulare, ma di non avere mai rivelato il contenuto dei messaggi.
Intanto, sul fronte delle indagini, un contadino che si trovava vicino alla zona dell'esplosione, ha dichiarato di aver sentito distintamente tre forti boati a pochi secondi l'uno dall'altro. Secondo gli investigatori, Daphne Caruana Galizia sarebbe stata uccisa nella seconda esplosione. Il governo di Malta, contro il quale si è scagliato nei giorni seguenti all'omicidio il figlio della giornalista, ha offerto una ricompensa di un milione di euro a chi sia in grado di fornire informazioni utili che possano portare all'arresto dei responsabili dell'assassinio.
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