Centinaia di donne erano in piedi nel fiume, con i fucili puntati contro, sotto ordine di non muoversi. Un gruppo di soldati si avvicinò a una giovane donna gracile, dagli occhi castano chiaro e gli zigomi delicati. Si chiamava Rajuma, l'acqua del fiume le arrivava al petto, teneva in braccio il suo bebè, mentre il suo villaggio in Birmania andava in fiamme alle sue spalle. "Tu", hanno detto i soldati, puntando il dito verso di lei. Lei si irrigidì. "Tu!" Lei strinse il suo bebè.
La disperazione di Rajuma mamma del bambino ucciso - Il Video |
Ho tradotto la prima parte di questo articolo del New York Times dell'undici ottobre perché in molti non parlano inglese per leggere l'originale. Se volete rovinarvi la giornata, ecco il video di Rajuma che racconta la sua storia. È in inglese anche quello, ma il pianto straziante della giovane mamma non ha bisogno di traduzione.
Se pensate che ne parli solo Al Jazeera perché i Rohingya sono una minoranza musulmana, ecco qui la BBC, anche loro parlano di crimini contro l'umanità, verificati con gli standard impeccabili del giornalismo della BBC.
Non riesco a togliermi dalla mente l'immagine di un bimbo strappato dalle braccia della madre e gettato nel fuoco. Eppure il silenzio della stampa italiana sulla crisi dei Rohingya è quasi totale. Per riepilogare, i Rohingya sono una minoranza, per lo più di religione musulmana, perseguitata in Myanmar dalla maggioranza buddista, che li considera immigranti illegali. La discriminazione verso di loro va avanti da anni, e sono spesso chiamati 'la minoranza più perseguitata al mondo.'
Barbara Serra
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.