Manifestazione nazionale oggi 21 ottobre, Roma Piazza della Repubblica ore 14.30, Tante le adesioni delle associazioni: da Arci a Baobab experience, da Medici senza frontiere ad Amnesty. Anche Andrea Camilleri, Toni Servillo e monsignor Nogaro firmano l’appello. Tra le richieste: abolizione della Bossi-Fini, canali sicuri, riforma della cittadinanza.
“In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni, e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi”. Inizia così l’appello lanciato per spiegare le ragioni della manifestazione nazionale antirazzista, che si svolgerà domani a Roma, sotto lo slogan #Nonèreato.
“Sembriamo condannati a vivere in una società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale infelicità è causa. Una società che pretende di spazzare via i soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo muri culturali, normativi e materiali. Vogliamo attraversare insieme le strade di Roma il 21 ottobre e renderci visibili con una marea di uomini, donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo” si legge ancora nell’appello sottoscritto associazioni e rappresentanti della società civile .
Le adesioni. Tra i primi firmatari dell’appello ci sono monsignor Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Moni Ovadia, Toni Servillo, Luciana Castellina e Carlo Petrini. Tra le associazioni e le ong spiccano, invece, i nomi di Arci, Asgi, Cnca, Baobab experience, Emergency, Medici senza frontiere e Amnesty International. Ma la lista è lunga e conta oltre 150 sigle. “Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti – ricorda l’appello -.Ong che praticano il soccorso in mare e la solidarietà internazionale.Vogliamo ridurre le diseguaglianze rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali, sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i bisogni primari”.
Le richieste. Le organizzazioni promotrici del corteo fanno anche alcune richieste esplicite al governo italiano. Innanzitutto, si chiede la cancellazione della Bossi-Fini che “ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo”. Inoltre nell’appello viene denunciato l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. “Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’Ue – spiegano -. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione”. Si chiedono poi canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali e politiche di accoglienza diffusa “che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo”.
Il corteo e le iniziative della giornata. Nella mattinata di sabato, prima della manifestazione, si svolgerà un torneo di calcio tra squadre multietniche – formate da ragazzi degli Sprar e ragazzi italiani - di diverse città nel campo sportivo XXV aprile a Pietralata. La manifestazione partirà, invece, da piazza della Repubblica a Roma, alle 14,30. Il corteo sarà aperto dallo striscione “Contro il razzismo, per la giustizia e l’uguaglianza”, tenuto da ragazze e ragazzi rifugiati o richiedenti asilo. Seguirà lo striscione di #italiani senza cittadinanza che aprirà il secondo spezzone. In piazza Vittorio si alterneranno interventi e testimonianze di giovani di origine straniera a brani musicali. La conduzione è affidata a Francesca Fornario. “Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo” conclude l’appello. (ec)
Le adesioni. Tra i primi firmatari dell’appello ci sono monsignor Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Moni Ovadia, Toni Servillo, Luciana Castellina e Carlo Petrini. Tra le associazioni e le ong spiccano, invece, i nomi di Arci, Asgi, Cnca, Baobab experience, Emergency, Medici senza frontiere e Amnesty International. Ma la lista è lunga e conta oltre 150 sigle. “Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti – ricorda l’appello -.Ong che praticano il soccorso in mare e la solidarietà internazionale.Vogliamo ridurre le diseguaglianze rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali, sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i bisogni primari”.
Le richieste. Le organizzazioni promotrici del corteo fanno anche alcune richieste esplicite al governo italiano. Innanzitutto, si chiede la cancellazione della Bossi-Fini che “ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo”. Inoltre nell’appello viene denunciato l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. “Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’Ue – spiegano -. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione”. Si chiedono poi canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali e politiche di accoglienza diffusa “che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo”.
Il corteo e le iniziative della giornata. Nella mattinata di sabato, prima della manifestazione, si svolgerà un torneo di calcio tra squadre multietniche – formate da ragazzi degli Sprar e ragazzi italiani - di diverse città nel campo sportivo XXV aprile a Pietralata. La manifestazione partirà, invece, da piazza della Repubblica a Roma, alle 14,30. Il corteo sarà aperto dallo striscione “Contro il razzismo, per la giustizia e l’uguaglianza”, tenuto da ragazze e ragazzi rifugiati o richiedenti asilo. Seguirà lo striscione di #italiani senza cittadinanza che aprirà il secondo spezzone. In piazza Vittorio si alterneranno interventi e testimonianze di giovani di origine straniera a brani musicali. La conduzione è affidata a Francesca Fornario. “Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo” conclude l’appello. (ec)
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