Sono 39 i minori tunisini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, figli di foreign fighter, rinchiusi nelle carceri libiche. Lo ha detto Monia Jdoubi, segretario generale dell'Associazione di salvataggio dei tunisini bloccati all'estero nel suo intervento a margine della conferenza nazionale sull'educazione prescolare organizzata dal ministero tunisino degli Affari religiosi.
Per cercare di risolvere questa delicata vicenda l'associazione ha fatto sapere di aver interessato tutti i ministeri competenti e anche la commissione parlamentare dei Tunisini all'estero.
La Jdoubi, ricordando che una sua recente visita in Libia al fine di trovare una soluzione con il governo libico non ha sortito gli effetti sperati, ha insistito sulla necessità di accelerare le pratiche burocratiche per far tornare in patria questi minorenni, e in qualche caso anche le loro madri, stimando che siano vittime del terrorismo.
Al loro ritorno in Tunisia, ha sostenuto Jdoubi, questi bambini potrebbero essere reintegrati in unità speciali di protezione dell'infanzia al fine di sostenerli psicologicamente ma anche economicamente, visto che nella maggior parte dei casi, non possono godere più nemmeno del sostegno dei familiari.
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