A questi minori non accompagnati arrivati nel nostro Paese a partire dal gennaio 2017, vanno aggiunti i 18mila già censiti. E intanto si moltiplicano le offerte di chi si propone come tutor
Un esercito disperato. Sono 14.579 i minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle nostre coste da gennaio 2017 al 25 ottobre scorso, più di 18.491 quelli censiti dal sistema di accoglienza italiano.
Lo rende noto Save the Children che oggi, insieme ad altre organizzazioni e associazioni promotrici della legge 47/2017 e impegnate sul campo a sostegno dei minori soli (ActionAid, Ai.Bi., Amnesty International Italia, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, C.I.R., Cnca, Emergency, Oim, Terre des Hommes, Unhcr e Unicef) ha incontrato i rappresentati delle istituzioni per un confronto a sei mesi dall'entrata in vigore dalla legge per l'accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati che prevede, tra l'altro, la figura di tutor provvisori, ovvero semplici cittadini che si propongono per sostenere i piccoli migranti.
E fortunatamente sono molte le richieste che arrivano. Segno che forse non siamo poi così razzisti come a Salvini piacerebbe.
I temi. Tante le questioni affrontate: a cominciare dall'auspicata emanazione del previsto decreto del presidente del Consiglio dei ministri sul primo colloquio con il minore svolto dal personale qualificato del centro di prima accoglienza e la definizione dei contenuti della cartella sociale che lo accompagnerà lungo il suo percorso in Italia. Servono, inoltre, informazioni dettagliate per le Questure sulle modalità per consentire ai minori di presentare autonomamente la richiesta di permesso di soggiorno e va evitata del tutto la permanenza dei minorenni all'interno di strutture hotspot.
Cosa fare. Nei centri di prima accoglienza va garantito ai minori l'inserimento scolastico, l'accesso alla formazione professionale e l'accompagnamento all'inserimento lavorativo, ed è essenziale che i tutori anche provvisori, il personale delle strutture di accoglienza e le altre figure di riferimento del minore lo informino sul suo diritto di partecipare attivamente a tutti i procedimenti giudiziari e amministrativi che lo riguardano e di nominare una difesa tecnica di fiducia nei procedimenti giurisdizionali, come previsto dalla Legge.
Gli obiettivi. L'incontro di oggi è un primo passo per sciogliere i nodi principali che possono ostacolare la piena applicazione delle misure a sostegno delle migliaia di minori soli giunti in Italia. A cominciare dal necessario accompagnamento alle famiglie affidatarie, per favorire il diffondersi del coinvolgimento attivo di privati cittadini nel sostegno ai minori non accompagnati che andranno formati dal personale specializzato.
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