Nonostante i molti milioni di dollari investiti, la condizione delle tre principali prigioni afghane (Kabul, Baghlan e Wardak) "è ancora a livelli inaccettabili e tale da violare seriamente i diritti di base dei detenuti". È quanto emerge da un rapporto diffuso oggi dalla Ong Integrity Watch Afghanistan.
Le principali carenze evidenziate riguardano i servizi sanitari, la mancanza di acqua potabile e di cibo decente, l'assenza di elettricità e l'insufficiente accesso dei detenuti all'aria aperta.
In una conferenza stampa Sayed Ikram Afzali, direttore esecutivo della Ong, ha sostenuto che "corruzione e truffe sono i principali fattori che spiegano le condizioni insufficienti delle infrastrutture carcerarie e la loro cattiva gestione". Afzali ha aggiunto che "c'è un alto rischio di corruzione nella costruzione delle strutture carcerarie.
E le compagnie appaltatrici, i responsabili dei controlli per conto degli Usa e i funzionari del governo afghano sono i responsabili chiave della corruzione e delle truffe nelle prigioni di Pol-i-Charki, Baghlan e Wardak".
E le compagnie appaltatrici, i responsabili dei controlli per conto degli Usa e i funzionari del governo afghano sono i responsabili chiave della corruzione e delle truffe nelle prigioni di Pol-i-Charki, Baghlan e Wardak".
Il rapporto rivela inoltre che accanto ai servizi non disponibili nelle carceri, nonostante fossero previsti dai contratti assegnati, "il 28% di quelli esistenti funzionano male. E questo fa sì che sia "motivo di grande preoccupazione il modo in cui il governo afghano gestisce le sue prigioni, perché pur essendo a conoscenza dei problemi, non fa nulla per risolverli".
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