La malnutrizione è salita intorno al 40%: il cibo è poco e l’accesso all’acqua limitato. Alti i tassi di mortalità infantile e materna. Il presidente della Mezzaluna rossa a Roma il 20 novembre.
Sempre più difficile la situazione per i rifugiati Saharawi in Algeria: una delle emergenze umanitarie che durano da più tempo, aggravata dalle inondazioni che hanno devastato il Paese nell’ottobre 2015.
Al momento, nei campi che accolgono i rifugiati il cibo è poco, l’accesso all’acqua è limitato, così come quello ai servizi sanitari ed educativi; alti i tassi di mortalità infantile e materna; anemia e malnutrizione intorno al 40%. In più, il forte calo di finanziamenti negli ultimi tempi sta penalizzando l’offerta di una assistenza adeguata ai rifugiati Saharawi da parte di tutte le organizzazioni che operano nei campi.
Tra queste anche il Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli), ong italiana dal 1984 nei campi rifugiati Saharawi con progetti di cooperazione, aiuti umanitari e sostegno al rafforzamento dei servizi di base. Il risultato: migliaia di persone, tra cui molti bambini e adolescenti, che rischiano di non ricevere cure e sostegni dignitosi e adeguati.
Il presidente della Mezzaluna rossa Saharawi Buhubeini Yahya incontrerà il 20 novembre la stampa a Roma, per aggiornare sulla condizione di vita nei campi, in particolare sulla situazione dei bambini, da tempo al di sotto degli standard umanitari. La Mezzaluna Rossa Saharawi e il Cisp stanno svolgendo un programma di monitoraggio, realizzato da uno staff di una ventina di donne, per verificare la qualità e la quantità degli aiuti ricevuti e la garanzia del livello nutrizionale di base. All’incontro stampa saranno presenti anche il presidente del Cisp Paolo Dieci, la coordinatrice del programma Algeria e campi rifugiati Giulia Olmi, il rappresentante del Cisp nei campi Saharawi Lyes Kesri.
Il presidente della Mezzaluna rossa Saharawi Buhubeini Yahya incontrerà il 20 novembre la stampa a Roma, per aggiornare sulla condizione di vita nei campi, in particolare sulla situazione dei bambini, da tempo al di sotto degli standard umanitari. La Mezzaluna Rossa Saharawi e il Cisp stanno svolgendo un programma di monitoraggio, realizzato da uno staff di una ventina di donne, per verificare la qualità e la quantità degli aiuti ricevuti e la garanzia del livello nutrizionale di base. All’incontro stampa saranno presenti anche il presidente del Cisp Paolo Dieci, la coordinatrice del programma Algeria e campi rifugiati Giulia Olmi, il rappresentante del Cisp nei campi Saharawi Lyes Kesri.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.