Madrid - Le continue ondate di sbarchi di migranti sulle coste spagnole o via terra, attraverso le enclavi in Marocco di Ceuta e Melilla, confermano che la rotta migratoria del Mediterraneo occidentale è tornata a essere la più battuta, a fronte di un declino di quelle del corridoio centrale e orientale del Mare Nostrum.
E questo, secondo alcune Ong impegnate nell'assistenza ai rifugiati, è dovuto alla difficoltà crescente per i subsahariani di attraversare la Libia o il Niger per tentare di arrivare dal Nord Africa alle coste del sud Europa.
Dall'inizio dell'anno al 19 novembre, 23.187 migranti sono giunti in territorio spagnolo, 19.983 dei quali via mare, mentre altri 3.204 attraverso Ceuta e Melilla, secondo i dati diffusi dal ministero degli Interni. Nello stesso periodo, 161 persone sono morte annegate nel tentativo di raggiungere le coste iberiche, le ultime tre all'alba di domenica di fronte a Ceuta.
Si tratta del maggiore numero di sbarchi dal 2006, quando 31.678 'sin papeles' arrivarono all'arcipelago delle Canarie e altri 7.500 al sud della Spagna. Sebbene numericamente superiori per numero di sbarchi, le rotte dalla Libia all'Italia e dalla Turchia alla Grecia registrano nello stesso periodo una diminuzione: la prima, con 114.606 migranti da gennaio al 17 novembre scorso, rispetto ai 167.828 dello stesso periodo del 2016 (-31,7%), secondo i dati diffusi dal ministero italiano degli interni; la seconda con una caduta ancora più significativa da 170.679 nel 2016 a 25.614 migranti dall'inizio di quest'anno.
Dei flussi giunti in Spagna, i migranti di origini marocchine sono i più numerosi, pari al 23,1%, seguiti dagli algerini (20,9%) e da quelli di origini subsahariane - ivoriani, guineani, camerunensi, malesi, nigeriani, - pari al 55,8% del totale. Dopo il fronte marocchino le fonti del ministro degli interni, citate dai media iberici, confermano l'apertura di quello algerino: nella provincia di Murcia sono sbarcati 519 migranti algerini, che viaggiavano su 49 imbarcazioni salpate dal paese magrebino, soltanto nell'ultimo fine settimana.
Un'"incursione migratoria" senza precedenti, come ha rilevato ieri il prefetto della regione, Francisco Bernabé, che l'ha definita "un attacco coordinato contro le nostre frontiere". Alla luce dell'ondata di sbarchi, il ministro degli interni, Juan Ignacio Zoido ha chiesto pubblicamente ad Algeri di rafforzare la vigilanza sulle coste e ha annunciato per questa settimana una riunione con l'ambasciatrice dell'Algeria in Spagna, Taoud Feroukhi, per affrontare l'emergenza dell'"allarmante ondata di sbarchi".
Nelle prime due settimane di novembre, sono ripresi anche gli sbarchi sulle coste della Canarie, che non si registravano da anni, con l'arrivo di tre imbarcazioni con a bordo 45 migranti provenienti dalla Mauritania e 47 di origini senegalesi.
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