Capodarco – “I corridoi umanitari sono la soluzione per fermare l’immigrazione clandestina e le morti in mare, avendo un controllo su chi arriva e ponendo un tetto al numero di arrivi”.
Ne è convinta Daniela Pompei della comunità di Sant’Egidio, intervenuta a Capodarco (Fermo) nel corso del secondo giorno di lavori del seminario per giornalisti organizzato da Redattore Sociale.
All’interno del workshop sul tema “Accoglienza. Confini, corridoi e il racconto dei media”, Pompei ha presentato l’esperienza dei corridoi umanitari frutto di un Protocollo d’intesa tra la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e il governo italiano:
“Siamo partiti dalla volontà di evitare le migliaia di morti in mare, tra cui molti bambini. Siamo riusciti a metterci attorno ad un tavolo con il Governo e dopo un anno di trattative abbiamo attivato il primo canale di accesso legale in Europa, completamente finanziato dalle associazioni che lo hanno promosso”.
Da febbraio 2016 un migliaio di siriani in fuga dalla guerra è stato accolto grazie a questo canale umanitario. Altre mille persone saranno ospitate nei prossimi mesi, mentre è stato avviato anche un percorso per aiutare 500 profughi provenienti dal Corno d’Africa, grazie all’impegno di Caritas e Migrantes.
“Questa sperimentazione è la dimostrazione concreta che è possibile costruire una via di accesso all’Europa, legale e controllata”,
ha aggiunto. Un percorso particolarmente sicuro da tutti i punti di vista: da una parte i profughi viaggiano su normali aerei di linea, evitando di affidare la propria vita agli scafisti; dall’altra vengono controllati e identificati. Le persone accolte vengono poi ospitate da famiglie italiane che mettono a disposizione le proprie abitazioni, garantendo così anche un risparmio per le casse dello Stato. Dopo l’Italia, anche Francia e Belgio si sono aperte a questo tipo di possibilità.
“Vorremmo istituzionalizzare la presenza di questi corridoi umanitari introducendo in Italia la forma giuridica della ‘sponsorizzazione’, come accade in Canada. Una possibilità che inizialmente era prevista dalla Turco Napolitano”, ha sottolineato Pompei: “Purtroppo la politica su questi temi non riesce ad avere una visione che vada oltre l’emergenza, anche se qualcosa si sta muovendo”.
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