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lunedì 11 dicembre 2017

Si chiamava Abdul. Morto di freddo e di stenti: era un piccolo Rohingya

Globalist
Aveva solo 11 mesi e le condizioni misere in cui vivevagli avevano procurato tosse e febbre che l'hanno portato via.


La sua storia l'abbiamo già raccontata l'altro giorno, mostrando la foto della zia in lacrime vegliare sul corpicino.
Oggi abbiamo voluto dare un volto a quel piccolo di 11 mesi di entia Rohingya morto in Bangladesh dove la sua famiglia era fuggita due mesi fa per cercare ripararo dalle violenze dell'esercito del Myanmar.

Abdul Aziz aveva 11 mesi (dalle foto della Reuters sembra più grande ma realmente non aveva compiuto nemmeno un anno) e da circa dieci giorni aveva tosse e febbre alta per le condizioni proibitive in cui vivono i rifugiati.
Il piccolo è morto in un ospedale locale e subito dopo il suo corpo è stato composto nel campo profughi per l'ultimo saluto.

Lui è uno dei volti di questa schifosa e terribile pulizia etnica di questo popolo reietto e senza patria.
Abbiamo parlato dei Rohingya tante volte, E continueremo a farlo per raccontare, nel nostro piccolo, le sofferenza di quella gente così lontana vittima delle ingiustizie di un mondo sempre più ingiusto e sempre più violento contro i poveri e i diseredati.

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