«Di fronte a nuove chiusure e a pericolose strumentalizzazioni del fenomeno immigrazione c’è un’Europa che continua a credere che il suo futuro è anche nella capacità di accogliere e integrare».
È quanto sottolinea la Comunità di Sant’Egidio, che, dopo l’arrivo di oltre 1.000 profughi dall’inizio del 2016, insieme alla Fcei e alla Tavola Valdese, si prepara a dare il benvenuto, il 30 gennaio a Fiumicino, a un nuovo gruppo di 30 profughi siriani.
Lo stesso avverrà, il giorno prima a Parigi, all’aeroporto Charles de Gaulle, per una quarantina di persone, insieme ad altre organizzazioni cattoliche e alle Chiese protestanti francesi. Si tratta in entrambi i casi di famiglie con bambini e alcuni malati.
Verranno accolte con un percorso di integrazione secondo il progetto dei Corridoi Umanitari, che oltre a Italia e Francia ora è attivo anche in Belgio.
«Un’iniziativa autofinanziata dalla società civile - spiega una nota di Sant’Egidio - in accordo con le istituzioni, che ormai non è più un esperimento: dimostra concretamente la possibilità, in presenza di un progetto, di accogliere e integrare guardando al futuro dell’Europa e non a muri e rifiuti che riportano a tristi ricordi del passato e non aiutano lo sviluppo del continente».
In Siria «la guerra purtroppo non è finita - ricorda la Comunità - ma anzi in queste ultime settimane si sono aperti nuovi fronti. Anche per questo motivo i corridoi umanitari risultano preziosi: invitano l’Europa a prenderne coscienza e rafforzano la richiesta di pace per questo Paese, vittima di terribili sofferenze e colpevolmente abbandonato dalla comunità internazionale».
A Fiumicino il benvenuto ai profughi siriani e una conferenza stampa di bilancio sono previsti alle 10.30 di martedì 30 gennaio. Interverranno Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Mario Giro, viceministro degli Esteri e rappresentanti del ministero dell’Interno.
Verranno accolte con un percorso di integrazione secondo il progetto dei Corridoi Umanitari, che oltre a Italia e Francia ora è attivo anche in Belgio.
«Un’iniziativa autofinanziata dalla società civile - spiega una nota di Sant’Egidio - in accordo con le istituzioni, che ormai non è più un esperimento: dimostra concretamente la possibilità, in presenza di un progetto, di accogliere e integrare guardando al futuro dell’Europa e non a muri e rifiuti che riportano a tristi ricordi del passato e non aiutano lo sviluppo del continente».
In Siria «la guerra purtroppo non è finita - ricorda la Comunità - ma anzi in queste ultime settimane si sono aperti nuovi fronti. Anche per questo motivo i corridoi umanitari risultano preziosi: invitano l’Europa a prenderne coscienza e rafforzano la richiesta di pace per questo Paese, vittima di terribili sofferenze e colpevolmente abbandonato dalla comunità internazionale».
A Fiumicino il benvenuto ai profughi siriani e una conferenza stampa di bilancio sono previsti alle 10.30 di martedì 30 gennaio. Interverranno Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Mario Giro, viceministro degli Esteri e rappresentanti del ministero dell’Interno.
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