La gallery del fotografo di Ti-press che ha documentato il tentativo dei migranti di superare l'ultimo muro di neve che li separava dalla Francia
Bardonecchia - È una traversata delle Alpi al contrario rispetto all’impresa riuscita ad Annibale duemila e passa anni fa. Ma le difficoltà sono le stesse. Dopo un mare d’acqua, un muro di neve. È l'ostacolo davanti al quale si sono trovati i migranti africani che da mesi cercano di raggiungere la Francia passando dall’alta Val di Susa in Piemonte.
Tra i testimoni di queste imprese d’ordinaria disperazione anche il fotografo della Tipress, Pablo Gianinazzi che ha seguito un gruppo di profughi. «Quelli più giovani - racconta il fotoreporter - mi dicevano di aver superato il deserto, attraversato il mare ed erano convinti di riuscire anche a domare la montagna. Ma…».
Ma la temperatura gelida di Bardonecchia, l’ultimo campo base prima di tentare la scalata, spegneva gli entusiasmi. E poi dopo 2-3 chilometri di pianura la salita, verso il ripido Colle della Scala fino a raggiungere un’altitudine di 1800 metri dove la colonnina scendeva a meno 15. Troppo anche per questi ragazzi. Molti i volontari sul posto che cercavano di sconsigliarli. «Ma di nascosto, di giorno o di notte, - racconta Gianinazzi - partivano per la montagna. Tutti quelli che ho incontrato io, un gruppo di tredici migranti, alla fine hanno però desistito».
Nella gallery si documenta questo tentativo, col bianco e nero degli scatti che dà un tono di epicità a questa moderna tragedia (i ragazzi mal sopportano i flash che potrebbero segnalare alle guardie francesi il loro tentativo di sconfinamento).
Foto gallery - Pablo Gianinazzi >>> |
Tra i testimoni di queste imprese d’ordinaria disperazione anche il fotografo della Tipress, Pablo Gianinazzi che ha seguito un gruppo di profughi. «Quelli più giovani - racconta il fotoreporter - mi dicevano di aver superato il deserto, attraversato il mare ed erano convinti di riuscire anche a domare la montagna. Ma…».
Ma la temperatura gelida di Bardonecchia, l’ultimo campo base prima di tentare la scalata, spegneva gli entusiasmi. E poi dopo 2-3 chilometri di pianura la salita, verso il ripido Colle della Scala fino a raggiungere un’altitudine di 1800 metri dove la colonnina scendeva a meno 15. Troppo anche per questi ragazzi. Molti i volontari sul posto che cercavano di sconsigliarli. «Ma di nascosto, di giorno o di notte, - racconta Gianinazzi - partivano per la montagna. Tutti quelli che ho incontrato io, un gruppo di tredici migranti, alla fine hanno però desistito».
Nella gallery si documenta questo tentativo, col bianco e nero degli scatti che dà un tono di epicità a questa moderna tragedia (i ragazzi mal sopportano i flash che potrebbero segnalare alle guardie francesi il loro tentativo di sconfinamento).
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