Israele. Dopo la scadenza dell'ultimatum-ricatto di Tel Aviv, i primi sette richiedenti asilo sono finiti in prigione. E il numero degli ordini di deportazione sale: da 200 a 600 in pochi giorni.
Domenica scorsa scadeva l’ultimatum del governo Netanyahu ai primi richiedenti asilo africani, accusati di «infiltrazione illegale in Israele»: deportazione in Ruanda o carcere a tempo indeterminato. Ieri i primi sette rifugiati eritrei, dopo il rifiuto a lasciare Israele, sono stati arrestati.
A denunciare gli arresti sono le organizzazioni israeliane Assaf e Hotline for Refugees: «Questo è il primo passo di un’operazione di deportazione senza precedenti a livello globale». Ora si teme per gli altri, il cui numero è già salito: se domenica si parlava di 200 ordini di deportazione, ieri la stampa parlava di 600.
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