La 12enne somala ha una malattia della pelle. Con la sua famiglia è stata minacciata dai miliziani di Al Shabaab e così è fuggita in Etiopia. Ora potrebbe esserci una speranza per curarla: è stata selezionata per il programma supportato dal governo italiano insieme a organizzazioni religiose
Barwako, la prima bambina a sinistra, all'arrivo a Fiumicino dei corridoi umanitari sostenuto da governo italiano e gestito da Comunità di Sant’Egidio, Conferenza Episopale Italiana. |
Barwako però ha una malattia della pelle e da quando è ad Addis Abeba non va a scuola: durante il viaggio la malattia è peggiorata e, anche se una volta arrivate nel Paese che le ha accolte, la situazione è sotto controllo, la bocca della bambina è rimasta danneggiata e lei ha paura di farsi vedere.
“Ogni volta che ci vado gli altri bambini mi insultano e mi tirano via il velo. Mi dicono di scoprirmi la bocca, io ho paura, non voglio che mi vedano”.
Una speranza però c’è: Barwako è stata selezionata, insieme alla sua famiglia, per essere trasferita in Italia nell’ambito del programma dei Corridoi umanitari sostenuto da governo italiano e gestito da Comunità di Sant’Egidio, Conferenza Episopale Italiana e le sue organizzazioni umanitarie, Caritas e Migrantes. Sono 2.500 le persone le mondo inserite nel programma. La storia di Barwako è raccontata da Unhcr.
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