Almeno sei persone sono state uccise e più di 20 ferite in un violento scontro nella prigione di Palmasola, in Bolivia. La prigione è considerata la più pericolosa del paese.
Secondo le prime ricostruzioni delle autorità, riferisce l'agenzia stampa boliviana "Abi", diversi gruppi di detenuti hanno resistito con armi da fuoco a una perquisizione che la polizia ha effettuato nelle prime ore di ieri. L'operazione ha coinvolto almeno 2.200 agenti, di cui sei sono stati feriti da proiettili. Sei detenuti della prigione hanno resistito con armi da fuoco, ha spiegato il viceministro del Regime interno e della polizia, José Luis Quiroga.
Alcuni giorni fa, le autorità avevano ordinato la sottrazione dei figli che vivevano con i genitori detenuti a Palmasola, reagendo ad alcune accuse di prostituzione infantile e ai frequenti scontri verificatisi all'interno della prigione, nella quale vivono oltre 5.000 persone fra uomini e donne.
Alcuni giorni fa, le autorità avevano ordinato la sottrazione dei figli che vivevano con i genitori detenuti a Palmasola, reagendo ad alcune accuse di prostituzione infantile e ai frequenti scontri verificatisi all'interno della prigione, nella quale vivono oltre 5.000 persone fra uomini e donne.
Di questi, riferisce la stampa, solo 400 sono già stati condannati: la maggior parte sconta una pena di prigione preventiva, in una situazione che aggrava il problema di sovraffollamento delle carceri boliviane. Sempre a Palmasola, uno scontro del 2013 aveva provocato la morte di 34 detenuti.
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