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domenica 25 marzo 2018

Usa, centinaia di migliaia di giovani in corteo contro le armi: mai così tanti dai tempi del Vietnam

La Repubblica
L'iniziativa promossa da un gruppo di studenti del liceo della Florida dove 17 persone sono state uccise con armi automatiche da un ex studente il 14 febbraio scorso. Più di ottocento manifestazioni in tutto il Paese e oltre un centinaio nel mondo.


Oltre 800mila persone hanno sfilato a Washington, secondo gli organizzatori, ed altre centinaia di migliaia in altre 836 città degli Stati Uniti, per la marcia contro le armi organizzata dopo il massacro della scuola di Parkland in Florida, dove a febbraio hanno perso la vita 17 persone. Per trovare una mobilitazione giovanile altrettanto imponente, secondo l'Associated Press, bisogna tornare indietro di quasi cinquant'anni ai tempi del no alla guerra in Vietnam.

Studenti, insegnanti, genitori e ragazzi sopravvissuti alle stragi nelle scuole che hanno scosso l'America negli ultimi anni hanno percorso Pennsylvania Avenue a Washington, per la manifestazione-clou della giornata di protesta, conclusa dinanzi alla Casa Bianca.

L'evento è stato preparato per settimane da quanti ritengono che la Casa Bianca e il Congresso non abbiano fatto abbastanza per limitare il proliferare delle armi e fermare le stragi; e hanno deciso di scendere in piazza contro la potente National Rifle Association, la lobby delle armi.

E' un fiume in piena quello che ha percorre il centro della città con la "Marcia per le nostre vite": "Noi siamo la generazione del cambiamento", dice Ann, che viene dalla Pennsylvania, ha 18 anni e sottolinea con orgoglio: "sono già registrata per votare. E sono qui perché da qui parte il cambiamento".

Obiettivo primario della manifestazione è quello di ottenere dal Congresso leggi più severe per le vendite di armi, specie quelle a ripetizione, in modo da frenare le stragi che, con macabra puntualità, si ripetono negli istituti scolastici di tutto il paese. "Mio nonno aveva un sogno - ha detto dal palco di Washington la nipotina di Martin Luther King, 9 anni - e anch'io ho un sogno: un mondo senza le armi".

Ma il momento più toccante della manifestazione è stato quando Emma Gonzales, sopravvissuta al massacro di Parkland, ha chiesto e ottenuto alla folla enorme che l'ascoltava di restare in silenzio per 6 minuti e 20 secondi, il tempo intercorso tra il primo e l'ultimo sparo nella Marjori Stoneman Douglas High School in Florida.

Eventi si sono svolti in tutto il Paese: oltre 700 le marce collegate negli Stati Uniti: da Washington a New York, da San Francisco a Los Angeles, passando per Seattle. Più di un centinaio quelle 'gemellate' nel resto del mondo.

L'iniziativa ha raccolto il sostegno di molte celebrità di Hollywood. In prima fila Oprah Winfrey, Justin Bieber, Steven Spielberg e la coppia George e Amal Clooney che hanno anche robustamente finanziato l'organizzazione, donando 500mila dollari.
"Mi avete reso nuovamente orgoglioso del mio Paese": ha scritto l'attore in una lettera agli studenti del liceo di Parkland pubblicata nell'edizione Usa del Guardian.

Alle iniziative è arrivato anche il sostegno dell'ex presidente Barack Obama: che in un tweet ha voluto esprimere la gratitudine e il supporto suo e della moglie Michelle.

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