Nell'anniversario della strage alla Columbine. «Enough is enough», ripetono gli studenti, «quando è troppo è troppo», e sono serissimi ed organizzati, ripetono che la loro arma è il voto è molti di loro saranno maggiorenni in tempo per votare alle elezioni di medio termine a novembre, penalizzando i politici che non abbracciano una posizione seria per il controllo delle armi.
Sono passati diciannove anni dal massacro alla Columbine High School in Colorado, dove hanno perso la vita dodici studenti e un insegnante, vennero ferite 24 persone, e i due studenti autori della strage si suicidarono, sparandosi a loro volta.
La data di questo drammatico anniversario è stata scelta da migliaia di studenti delle scuole superiori in tutti gli Stati uniti per tornare a manifestare, facendo un walk out, un’uscita contemporanea dalle scuole all’ora in cui, quasi 20 anni fa, si apriva il fuoco nel liceo del Colorado. Gli studenti hanno ripetuto ancora una volta che i politici non fanno abbastanza per garantire la loro sicurezza, nonostante da allora le sparatorie, specialmente nelle scuole, non siano mai diminuite; l’ultima è avvenuta solo un’ora prima delle manifestazioni, a Ocala, in Florida, dove una ragazza di 19 anni con una pistola è entrata in una scuola superiore ed ha sparato a una ragazza di 17 anni.
ENOUGH IS ENOUGH, ripetono gli studenti, «quando è troppo è troppo», e sono serissimi ed organizzati, ripetono che la loro arma è il voto è molti di loro saranno maggiorenni in tempo per votare alle elezioni di medio termine a novembre, penalizzando i politici che non abbracciano una posizione seria per il controllo delle armi.
Alcuni degli studenti più noti di questo neonato ma già bene organizzato movimento, come David High, sopravvissuto alla sparatoria del 14 febbraio scorso a Parkland in Florida, è diventato maggiorenne pochi giorni fa e ha ribadito sui social la sua determinazione a votare per le elezioni di midterm, dalle quali dipendono le sorti degli equilibri al Congresso. Campagne di sensibilizzazione che puntano a riempire le urne di giovani contro le armi sono organizzate e diffuse capillarmente, come quella spinta da Now This, il sito web e società portale di notizie che distribuisce contenuti, principalmente video, per dispositivi mobili e piattaforme social, dove in tre minuti una neo diciottenne spiega perché questo voto che si avvicina può fare la differenza.
È una novità questo impegno politico così sentito da parte di un’intera generazione di giovani, sostenuti da tutti i politici e attivisti per il controllo delle armi che da decenni non riescono a far breccia nella direzione di una legislazione responsabile, ma che ora vedono in questo movimento la possibilità di poter incidere.
Marina Catucci - New York
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