Ottantotto uomini e nove donne: sono almeno 97 i dissidenti nelle carceri vietnamite e domani potrebbero diventare 103, poiché si chiuderà il processo ai danni di sei attivisti per l'infondata accusa di "sovversione del governo popolare".
L’attivista cattolica Nguyn Ngc Nhu Qunh condannata a 10 anni di carcere |
Ha faticato molto a compilare la lista, Amnesty International, che ammonisce: dato il clima di segretezza imposto dalle autorità del Vietnam, il numero reale potrebbe essere assai più alto.
La lista dei 97 detenuti, 18 dei quali hanno oltre 65 anni, comprende 57 fedeli di credi religiosi (37 dei quali praticano culti nativi), e poi avvocati, attivisti per la democrazia, difensori dei diritti umani e ambientalisti, tutti condannati al termine di processi-farsa solo per aver espresso le loro opinioni o portato avanti campagne con mezzi pacifici.
Molti dei detenuti si trovano in isolamento e non possono avere contatti con famiglie e avvocati. La tortura è diffusa: si segnalano pestaggi coi manganelli e con cavi di gomma, calci, pugni, scariche elettriche e l'obbligo di rimanere in posizioni dolorose. Tra le dissidenti in carcere c'è la nota blogger Nguyn Ngc Nhu Qunh, nota con lo pseudonimo di "Madre fungo", condannata nel giugno 2017 a 10 anni per "propaganda", le cui condizioni di salute stanno peggiorando anche a causa del diniego di cure adeguate imposto dalla direzione delle prigioni.
Riccardo Noury
La lista dei 97 detenuti, 18 dei quali hanno oltre 65 anni, comprende 57 fedeli di credi religiosi (37 dei quali praticano culti nativi), e poi avvocati, attivisti per la democrazia, difensori dei diritti umani e ambientalisti, tutti condannati al termine di processi-farsa solo per aver espresso le loro opinioni o portato avanti campagne con mezzi pacifici.
Molti dei detenuti si trovano in isolamento e non possono avere contatti con famiglie e avvocati. La tortura è diffusa: si segnalano pestaggi coi manganelli e con cavi di gomma, calci, pugni, scariche elettriche e l'obbligo di rimanere in posizioni dolorose. Tra le dissidenti in carcere c'è la nota blogger Nguyn Ngc Nhu Qunh, nota con lo pseudonimo di "Madre fungo", condannata nel giugno 2017 a 10 anni per "propaganda", le cui condizioni di salute stanno peggiorando anche a causa del diniego di cure adeguate imposto dalla direzione delle prigioni.
Riccardo Noury
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.