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mercoledì 30 maggio 2018

Egitto, Gehad el-Haddad in isolamento dal 2013 e ora senza sedia a rotelle

Corriere della Sera
L’accanimento delle autorità egiziane nei confronti dei detenuti, attraverso l’isolamento prolungato, era stato già recentemente denunciato da Amnesty International.
Gehad el-Haddad
Ma con la vicenda di Gehad el-Haddad sono stati raggiunti nuovi picchi di crudeltà.
El-Haddad è un ex portavoce dei Fratelli musulmani. È stato arrestato il 17 settembre 2013.

Per i primi 18 giorni di detenzione è stato tenuto in isolamento 24 ore al giorno nella sezione Liman del centro penitenziario di Tora, alla periferia del Cairo. Nei mesi successivi gli è stata permessa un’ora al giorno di esercizio fisico. Poi, nel gennaio 2014, è stato trasferito, sempre in isolamento, nella famigerata sezione chiamata “Scorpione”. Dal settembre 2016 all’agosto 2017 gli sono state negate le visite dei parenti, poi consentite ma solo per 10 minuti. Dal marzo 2018 il divieto di visita è stato ripristinato.

Colui che al momento dell’arresto era un trentenne in perfetta forma, ora è una persona rapidamente invecchiata. Le sue condizioni di salute sono via via peggiorate a tal punto che anche solo per andare in bagno dev’essere accompagnato.

L’8 aprile un medico della prigione ha disposto una visita medica e una serie di analisi radiologiche. El-Haddad è stato così trasferito nella sezione Liman, dove però la direzione del carcere ha negato la visita, rimandandolo nella sezione “Scorpione”.
Per concludere questo campionario di crudeltà, il 10 maggio gli hanno confiscato la sedia a rotelle e altri beni personali.


Suo padre, Essan Haddad, ex consigliere dell’ex presidente Morsi, è in isolamento 24 ore al giorno dal settembre 2013 e non riceve visite dei familiari dall’ottobre 2016.

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