In Iran le esecuzioni capitali sono in aumento. Soltanto nel 2017 le impiccagioni di Stato sono state 544: sotto la presidenza di Hassan Rouhani, considerato un moderato dalla comunità internazionale, il numero delle condanne a morte eseguite è stato addirittura più alto di quello raggiunto dall' ultraconservatore Mahmud Ahmadinejad.
L' associazione "Nessuno tocchi Caino" ha pubblicato il Rapporto 2018 sulla pena di morte in Iran: basandosi su fonti ufficiali e sulle denunce della ong Iran Human Rights, il documento mette in luce i dati.
Tra i reati per i quali è stata applicata la pena capitale figurano ad esempio l' adulterio, ma anche la "Guerra a Dio", formula vaga che indica comportamenti non in linea con i precetti del Corano. In Iran infatti il codice penale è basato sulla Sharia, la legge sacra dell' islamismo.
Nell' ultimo anno 5 dei condannati a morte sono stati giustiziati con l' accusa di adulterio.
Nel 2017 il numero delle donne giustiziate è salito a 12, a cui si aggiungono 6 ragazzi minorenni, uccisi in violazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo. Il regime è «una minaccia ai diritti umani degli iraniani», conclude il rapporto.
Siria Guerrieri
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