È passato un anno dalla legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati. Una legge che rivede in maniera organica l'accoglienza dei minori migranti che arrivano in Italia senza genitori: dalle procedure per l'identificazione e l'accertamento dell'età agli standard dell'accoglienza; dalla promozione dell'affido familiare alla figura del tutore, dalle cure sanitarie all'accesso all'istruzione, tutti tasselli fondamentali per favorire l'inclusione sociale dei minori.
Ma delle problematiche ancora persistono, per questo motivo la Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, ha inviato al presidente del Consiglio, ai ministeri coinvolti, ai presidenti delle Regioni, al vicepresidente del Csm e alla Conferenza Stato Regioni una nota sullo stato di attuazione della legge. "L'obiettivo - afferma la Garante - è tutelare e dare piena attuazione ai diritti e al superiore interesse del minore, così come previsto dalla normativa internazionale e nazionale". I nominativi di circa mille tutori sono già stati trasmessi ai tribunali per i minorenni, che sono ora tenuti a designarli.
L'aver trasferito a livello nazionale l'esperienza dei tutori volontari - già sperimentata localmente e in alcuni paesi europei - è una delle novità introdotte dalla legge sui minori non accompagnati, normativa per la quale l'Italia è annoverata tra le buone prassi europee. "Pur nella consapevolezza degli sforzi fatti - avverte la garante Albano -, ad oggi, vi sono però aspetti della legge che ancora non hanno avuto piena attuazione".
L'elenco è ampio. Si va dai regolamenti di attuazione, che avrebbero dovuto esser adottati, alle stesse nomine dei tutori. Filomena Albano sollecita la valorizzazione del contributo di solidarietà di questi cittadini con la nomina tempestiva, da parte dei giudici, dei tutori già formati e inseriti negli elenchi. Tutori per i quali serve istituire una polizza assicurativa per la responsabilità civile, prevedere permessi di lavoro e assicurare il rimborso delle spese sostenute. Le nomine, inoltre, affinché la tutela sia effettiva, dovranno avvenire tenendo conto della vicinanza territoriale tra minorenni e tutori. Secondo la garante va quindi attivata una sinergia tra tutti gli attori del sistema di protezione e accoglienza, i garanti, i tribunali, i servizi sociali, le prefetture e le questure.
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