Il governo del Messico si è detto disponibile a collaborare con le Nazioni Unite a seguito delle accuse mosse dall’Alto commissariato per i diritti umani (Ohchr), secondo il quale le forze di sicurezza nazionali sono coinvolte in reati e crimini contro la popolazione.
In particolare, il report denuncia la sparizione di 21 persone da febbraio, detenute nel carcere di Nuevo Laredo, nello Stato nord-orientale di Tamaulipas, dove peraltro a maggio tre giornalisti sono stati uccisi.
L’ultimo, Hector Gonzales, proprio la settimana scorsa, picchiato a morte, da uomini che – hanno ipotizzato i media internazionali – non gradivano i suoi articoli di denuncia contro la corruzione e l’alto tasso di violenza a Tamaulipas.
Il rapporto dell’Ohchr riferisce inoltre che tra i desaparecidos di Nuevo Laredo ci sarebbero almeno cinque minori, e che alcuni degli arresti compiuti dalla polizia sarebbero stati arbitrari.
Il governo messicano ha annunciato che avvierà indagini per ritrovare le 21 persone scomparse a Nuevo Laredo, adotterà misure per porre fine alle violenze e ha inoltre chiesto “consultazioni urgenti” con l’Alto commissariato per i diritti umani per poter ottenere maggiori informazioni.
Fonti di stampa concordanti evidenziano che oltre 200mila persone hanno perso la vita o sono scomparse dal 2006, quando lo Stato ha dichiarato guerra alla criminalita’ organizzata. Tra questi, molti sono attivisti, difensori dei diritti umani o giornalisti.
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