Blog Diritti Umani - Human Rights
La popolazione europea cresce solo grazie agli immigrati: è aumentata di 1,8 milioni rispetto al 2015, nonostante uno scarto nascite/morti negativo (-135mila), grazie a un saldo migratorio di 1,9 milioni.
In Italia, invece, la popolazione dal 2015 è scesa da 60,8 milioni a 60,7 perché sono morte più persone di quante ne siano nate – uno scarto di 162mila – e la differenza tra arrivi e partenze (32 mila) non è riuscita a compensare. Dato che gli italiani diminuiranno dal 2015 al 2025 di 1,8 milioni, “per mantenere sostanzialmente inalterata la popolazione italiana” in età da lavoro servirà un flusso di circa 157mila ingressi annui.
Colf e badanti: quante sono
I lavoratori domestici regolari assunti dalle famiglie italiane sono 866.747, stando agli ultimi dati Inps disponibili, riferiti al 2016, in leggero calo dal 2012. La quota però raddoppia - dice il Censis - considerando anche i lavoratori nel sommerso per arrivare a un totale di un milione e mezzo di addetti. Aumentano le badanti, il cui peso è raddoppiato nel giro di dieci anni: se nel 2007 erano il 23,3% dei lavoratori domestici, oggi sono il 43,7%.
In base alle elaborazioni della Fondazione Moressa, in collaborazione con Domina (associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico), in valore assoluto dal 2007 le badanti si sono quasi triplicate, passando da poco meno di 146mila a oltre 379mila. Cresce l’età media (da 43 a quasi 49 anni) la presenza di uomini (dal 5,1 al 7,2 per cento) e soprattutto la quota di italiani, che nel 2007 rappresentavano appena l’8% della categoria, mentre ora sono il 20%.
In base ai dati ufficiali, il 52% delle badanti lavora più di 30 ore settimanali e nel 2016 sono state dichiarate almeno 40 settimane per quasi metà dei lavoratori: rispetto al 2007 sono cresciute sia le percentuali di chi lavora più di 30 ore (erano il 38%) sia le settimane, a riprova del forte bisogno di assistenza. La retribuzione media è invece passata da 5.231 euro a 7.315 e i contributi totali versati dalle famiglie da 127 a 466 milioni di euro.
La maggior parte delle colf, invece, svolge meno di 30 ore settimanali (83,9% rispetto a 81,9% del 2007), anche se a livello settimanale è aumentata di molto la quota di assunte per tutto l’anno che oggi rappresenta il 55,5% del totale, rispetto al 39,6% del 2007. Le retribuzioni medie delle colf, infine, sono passate da 5.010 euro a 6.037 euro e i contributi totali versati da tutte le famiglie da 368 a 502 milioni di euro.
I lavoratori domestici regolari
uno su quattro è italiano
il 46% proviene dall’Europa dell’Est
l’8% dal Sudamerica
il 6% dall’Africa del Nord
il 15% dall’Asia.
Le agevolazioni
Al momento, però, le uniche due agevolazioni sulle quali possono contare i datori di lavoro domestico, sono la deduzione dal reddito dei contributi versati, fino a 1.549 euro all’anno, e la detrazione del 19% delle spese per badanti fino a 2.100 euro, se il reddito non supera 40 mila euro, con un risparmio d’imposta massimo di 399 euro.
I lavoratori domestici regolari assunti dalle famiglie italiane sono 866.747, stando agli ultimi dati Inps disponibili, riferiti al 2016, in leggero calo dal 2012. La quota però raddoppia - dice il Censis - considerando anche i lavoratori nel sommerso per arrivare a un totale di un milione e mezzo di addetti. Aumentano le badanti, il cui peso è raddoppiato nel giro di dieci anni: se nel 2007 erano il 23,3% dei lavoratori domestici, oggi sono il 43,7%.
In base alle elaborazioni della Fondazione Moressa, in collaborazione con Domina (associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico), in valore assoluto dal 2007 le badanti si sono quasi triplicate, passando da poco meno di 146mila a oltre 379mila. Cresce l’età media (da 43 a quasi 49 anni) la presenza di uomini (dal 5,1 al 7,2 per cento) e soprattutto la quota di italiani, che nel 2007 rappresentavano appena l’8% della categoria, mentre ora sono il 20%.
In base ai dati ufficiali, il 52% delle badanti lavora più di 30 ore settimanali e nel 2016 sono state dichiarate almeno 40 settimane per quasi metà dei lavoratori: rispetto al 2007 sono cresciute sia le percentuali di chi lavora più di 30 ore (erano il 38%) sia le settimane, a riprova del forte bisogno di assistenza. La retribuzione media è invece passata da 5.231 euro a 7.315 e i contributi totali versati dalle famiglie da 127 a 466 milioni di euro.
La maggior parte delle colf, invece, svolge meno di 30 ore settimanali (83,9% rispetto a 81,9% del 2007), anche se a livello settimanale è aumentata di molto la quota di assunte per tutto l’anno che oggi rappresenta il 55,5% del totale, rispetto al 39,6% del 2007. Le retribuzioni medie delle colf, infine, sono passate da 5.010 euro a 6.037 euro e i contributi totali versati da tutte le famiglie da 368 a 502 milioni di euro.
I lavoratori domestici regolari
uno su quattro è italiano
il 46% proviene dall’Europa dell’Est
l’8% dal Sudamerica
il 6% dall’Africa del Nord
il 15% dall’Asia.
Le agevolazioni
Al momento, però, le uniche due agevolazioni sulle quali possono contare i datori di lavoro domestico, sono la deduzione dal reddito dei contributi versati, fino a 1.549 euro all’anno, e la detrazione del 19% delle spese per badanti fino a 2.100 euro, se il reddito non supera 40 mila euro, con un risparmio d’imposta massimo di 399 euro.
Fonte: Open Migration - Agi Economia
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.