In un video il neoministro dell'Interno non usa parole tenere nei confronti di Mimmo Lucano, famoso per il suo rivoluzionario sistema di accoglienza dei rifugiati. Il primo cittadino: "Sogno una nuova umanità libera dalle mafie, dal razzismo, dal fascismo e da tutte le ingiustizie".
"È vero che appartengo alla classe degli ultimi, praticamente zero. In tutti questi anni abbiamo unito le nostre debolezze con tanti altri disperati di ogni parte del mondo. Abbiamo condiviso un sogno di una nuova umanità libera dalle mafie, dal razzismo, dal fascismo e da tutte le ingiustizie".
Sono parole dure e nette quelle che Mimmo Lucano, il sindaco di Riace inserito da Fortune fra i 50 uomini più influenti del mondo per il suo rivoluzionario sistema di accoglienza dei migranti, sceglie per rispondere al neoministro dell'interno Matteo Salvini, che in un video definisce il primo cittadino calabrese "uno zero".
Non è chiaro quando quel video sia stato registrato, i toni sembrano quelli della lunghissima campagna elettorale. Ma in queste ore in Calabria il filmato sta diventando virale. Camicia bianca, volto arrossato dal sole, Salvini si rivolge ai propri sostenitori promettendo una visita nella zona jonica reggina. "Non sono ancora venuto nella Locride ma ci arriverò - dice nel video -, non voglio fare promesse alla Renzi. Presto o tardi, meglio presto che tardi ci vedremo".
È lì che Lucano è riuscito a far rinascere il quasi abbandonato paese di Riace, aprendo le case da tempo abbandonate a migranti e rifugiati. Un modello di successo, che nel mondo ha fatto scuola anche perché è stato in grado di rivitalizzare l'economia dell'intera zona. Ma a Salvini non piace. E lo dice chiaramente: "Al sindaco di Riace - dice a chi lo filma - non dedico neanche mezzo pensiero. Zero, è zero".
Se si tratti di un programma di governo o di una vaga minaccia, lo chiariranno i primi atti di Salvini da ministro dell'Interno. Certo - commentano gli attivisti - la promessa di tagliare 5 miliardi destinati all'accoglienza migranti, annunciata dal leader della Lega ancor prima di giurare da ministro non fa ben sperare. Anche perché Riace da tempo lotta per sopravvivere a causa dei fondi ministeriali che arrivano a singhiozzo o non arrivano del tutto.
"Da un anno sono stati sospesi i trasferimenti per lo Spraar, da due non riceviamo soldi per il resto dei progetti", denunciava solo una settimana fa Lucano. "Ad ottobre 2017 il prefetto di Reggio Calabria - ha ricordato il sindaco in quella occasione - voleva mandare via i rifugiati. L'ho ritenuto un gesto violento perché tra questi c'era anche un bambino di 7 giorni di vita che si chiama Gabriel".
Non è chiaro quando quel video sia stato registrato, i toni sembrano quelli della lunghissima campagna elettorale. Ma in queste ore in Calabria il filmato sta diventando virale. Camicia bianca, volto arrossato dal sole, Salvini si rivolge ai propri sostenitori promettendo una visita nella zona jonica reggina. "Non sono ancora venuto nella Locride ma ci arriverò - dice nel video -, non voglio fare promesse alla Renzi. Presto o tardi, meglio presto che tardi ci vedremo".
È lì che Lucano è riuscito a far rinascere il quasi abbandonato paese di Riace, aprendo le case da tempo abbandonate a migranti e rifugiati. Un modello di successo, che nel mondo ha fatto scuola anche perché è stato in grado di rivitalizzare l'economia dell'intera zona. Ma a Salvini non piace. E lo dice chiaramente: "Al sindaco di Riace - dice a chi lo filma - non dedico neanche mezzo pensiero. Zero, è zero".
Se si tratti di un programma di governo o di una vaga minaccia, lo chiariranno i primi atti di Salvini da ministro dell'Interno. Certo - commentano gli attivisti - la promessa di tagliare 5 miliardi destinati all'accoglienza migranti, annunciata dal leader della Lega ancor prima di giurare da ministro non fa ben sperare. Anche perché Riace da tempo lotta per sopravvivere a causa dei fondi ministeriali che arrivano a singhiozzo o non arrivano del tutto.
"Da un anno sono stati sospesi i trasferimenti per lo Spraar, da due non riceviamo soldi per il resto dei progetti", denunciava solo una settimana fa Lucano. "Ad ottobre 2017 il prefetto di Reggio Calabria - ha ricordato il sindaco in quella occasione - voleva mandare via i rifugiati. L'ho ritenuto un gesto violento perché tra questi c'era anche un bambino di 7 giorni di vita che si chiama Gabriel".
A bloccarlo ci ha pensato la giunta regionale di Mario Oliverio, che da tempo è schierata accanto al sindaco della Locride e venerdì scorso ha approvato un progetto per sostenere i progetti di integrazione di Riace. Ma in paese c'è preoccupazione. "Noi siamo un modello che dà fastidio, siamo la prova che l'integrazione può essere una risorsa. E questo oggi per molti è un modello pericoloso".
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Riace: la città rinata grazie all'integrazione degli immigrati (2 aprile 2016)
Alessia Candito
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