È scomparsa dalle prime pagine di giornali e telegiornali, ma la crisi in Venezuela non è ancora finita. Anzi. È tramutata in un fenomeno di migrazione che provoca nuove problematiche ad altri Paesi. Circa due milioni di venezuelani sono immigrati negli ultimi 18 mesi, principalmente in Colombia, Perù, Cile, Ecuador e Spagna.
Il Consiglio Norvegese di Rifugiati (Nrc) ha incluso il Venezuela, per la prima volta nella storia, nella classifica di Paesi con le crisi umanitarie più dimenticate e trascurate nel mondo durante l’anno 2017. La lista è composta principalmente da Paesi africani. Al primo posto della classifica ci sono anche la Repubblica del Congo, Sud Sudan, Repubblica Centroafricana, Etiopia, Burundi, Yemen e Nigeria.
L’organizzazione sostiene che queste crisi mancano di volontà politica, attenzione mediatica e sostegno economico. Secondo il segretario generale di Nrc, Jan Egeland, si tratta di situazioni “non solo dimenticate. Usiamo la parola ‘trascurate’ perché vogliamo sottolineare la mancanza di attenzione da parte della comunità internazionale”. Il Venezuela entra nella lista perché la sua popolazione si sta spostando nelle zone limitrofi e ha bisogno di cibo, acqua, medicine e protezione. “Non tutti i venezuelani che vanno via dal Paese lo fanno perché cercano la condizione di rifugiati – spiega Egeland -, ma è chiaro che il numero è in aumento e hanno bisogno di protezione internazionale”.
Il Consiglio Norvegese di Rifugiati ricorda che circa 1,6 milioni di venezuelani sono usciti dal Venezuela nel 2017, secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione Internazionale di Migrazione. Nel report si legge che “c’è una preoccupazione motivata sull’effetto nella popolazione delle sanzioni degli Stati Uniti e l’Europa contro il regime di Nicolás Maduro. Le misure della comunità internazionale potrebbero peggiorare la mancanza di alimenti e medicine”.
L’organizzazione sostiene che queste crisi mancano di volontà politica, attenzione mediatica e sostegno economico. Secondo il segretario generale di Nrc, Jan Egeland, si tratta di situazioni “non solo dimenticate. Usiamo la parola ‘trascurate’ perché vogliamo sottolineare la mancanza di attenzione da parte della comunità internazionale”. Il Venezuela entra nella lista perché la sua popolazione si sta spostando nelle zone limitrofi e ha bisogno di cibo, acqua, medicine e protezione. “Non tutti i venezuelani che vanno via dal Paese lo fanno perché cercano la condizione di rifugiati – spiega Egeland -, ma è chiaro che il numero è in aumento e hanno bisogno di protezione internazionale”.
Il Consiglio Norvegese di Rifugiati ricorda che circa 1,6 milioni di venezuelani sono usciti dal Venezuela nel 2017, secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione Internazionale di Migrazione. Nel report si legge che “c’è una preoccupazione motivata sull’effetto nella popolazione delle sanzioni degli Stati Uniti e l’Europa contro il regime di Nicolás Maduro. Le misure della comunità internazionale potrebbero peggiorare la mancanza di alimenti e medicine”.
“I venezuelani che non hanno status legale nei Paesi vicini sono vulnerabili allo sfruttamento lavorale e sessuale e hanno accesso limitato ai servizi sanitari”, hanno aggiunto. Per il consiglio, una soluzione potrebbe essere la creazione di un fondo internazionale di circa 102 milioni di dollari per attendere le necessità dei venezuelani rifugiati principalmente in Colombia.
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