Era stato condannato esattamente 30 anni fa, sul suo capo pendeva un'accusa di omicidio, ma lui non aveva commesso nessun reato. Solo ora ha potuto riconquistare la sua libertà, dopo una lunghissima e ingiusta detenzione.
Jerome Johnson subito dopo la sua liberazione |
È la drammatica storia di Jerome Johnson, afroamericano di Baltimora scarcerato dopo che è stata fatta cadere l'accusa di assassinio, per la quale si trovava dietro le sbarre da trent'anni. Johnson era stato riconosciuto colpevole e condannato nel 1988 per il suo coinvolgimento in una sparatoria avvenuta in un locale della stessa città del Maryland dove era residente. L'episodio risale 14 luglio di quell'anno, quando Aaron Taylor fu raggiunto da colpi di arma da fuoco vicino a un locale di nome Night Owl Bar.
15 ricorsi in 30 anni - Alcuni testimoni raccontarono che la vittima era stata vista pochi istanti prima discutere animatamente con alcune persone in mezzo alla strada, quando all'improvviso una di queste ha tirato fuori l'aria e ha fatto fuoco. Il primo colpo è però andato a vuoto dando a Taylor la possibilità di trovare rifugio nel bar, dove però è stato raggiunto dai uno dei due uomini, il quale ha esploso altri colpi ferendolo mortalmente.
Per quell'omicidio furono portati alla sbarra quattro uomini, tra cui Johnson, il quale ha sempre proclamato la sua estraneità ai fatti e urlato la sua innocenza. Per lui si sono aperte però le porte del carcere da dove ha proseguito la sua battaglia per la libertà: 15 ricorsi in 30 anni. Parte dei quali sono caduti nel vuoto. Sino a quando il caso non è stato riesaminato dalla procuratore Nancy Forster: ha chiesto alla Conviction Integrity Unit (Cui) un riesame di tutta la vicenda e degli atti processuali.
Dopo qualche mese la Cui, l'organismo di vigilanza degli istituti carcerari, il Mid-Atlantic Innocence Project e lo stesso procurato Forster sono riusciti a trovare le prove dell'innocenza di Johnson. Tra queste le testimonianze dei co-imputati con confermavano la sua estraneità alla sparatoria del 14 luglio 1988, testimoni che sostenevano il suo alibi che non era stato possibile sentire al momento del processo. Così ogni accusa nei suoi confronti è venuta a cadere, la condanna è stata cancellata e lui è potuto ritornare ad assaporare la libertà. Anche se, dopo trenta anni di galera scontati da innocente, non è chiaro se e tra quanto tempo la "vittima" Jerome Johnson riuscirà a riabbracciare la propria vita.
Francesco Semprini
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