E' salito a 26 morti, tra cui 15 civili, e a 75 feriti il bilancio di sangue degli scontri fra milizie avvenuti a Tripoli da lunedì. Lo riferisce un tweet dell'emittente libica Al Ahrar citando l'Ospedale da campo della capitale.
Tra i feriti, 51 sono civili. Il sito dell'emittente ha riferito inoltre che da ieri sera alle 23 é stato concordato un nuovo cessate-il-fuoco anche oggi se la calma è "precaria" e si sentono colpi di arma da fuoco "intermittenti". L'annuncio della presunta tregua, precisa il sito dell'emittente, è stato letto da esponenti del Comitato di dignitari della zona ovest della capitale, del Consiglio di riconciliazione di Tripoli e dai sindaci di alcune municipalità dell'area metropolitana.
Gli scontri erano iniziati quando la "Settima Brigata", una milizia basata Tarhuna e formalmente dipendente dal ministero della Difesa del governo di Accordo nazionale, si é mossa contro formazioni al momento fedeli al premier Fayez Al Sarraj accusandole di essere corrotte.
Un precario cessate il fuoco annunciato lunedì era stato violato in maniera conclamata ieri, quando forze fedeli al governo di Sarraj riconosciuto dall'Onu hanno lanciato una controffensiva nei sobborghi meridionali di cui aveva preso il controllo la 7ma Brigata, che a sua volta aveva cercato di avanzare verso l'aeroporto.
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