La speranza di vita in buona salute dei popoli africani è passata da 50,9 anni a 53,8 in soli tre anni.
Dunque la popolazione dell'Africa vive più a lungo e in migliore salute. Motivo in più perché l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) raccomandi agli Stati del continente a migliorare sempre più la qualità delle prestazioni dei servizi sanitari.
È quanto emerge dal rapporto dell'Oms reso noto nella 68esima sessione del Comitato regionale a Dakar, in Senegal. Il rapporto dell’istituzione Onu indica come la salute degli abitanti di 47 Paesi africani stia progressivamente migliorando: «Quasi tre anni di vita in salute in più è un regalo che ci rende fieri», ha commentato la direttrice dell'Oms per l'Africa, Matshidiso Moeti, che ha auspicato come il continente possa presto arrivare ai livelli di salute mondiali.
Una strada ancora assai lunga se si pensa che l’età media dei 28 Paesi Ue è di 77,9 anni e negli Stati Uniti di 78,4. L’Africa, la cui popolazione è di un miliardo e 216 milioni di abitanti, deve fare ancora i conti con vastissime aree di sottosviluppo, povertà e fame, con epidemie e arretratezza dei sistemi di prevenzione e assistenza che spiegano l’enorme divario nell’aspettativa di vita.
Un fossato che tuttavia va riducendosi con imprevista velocità.
Le principali cause di morte in Africa restano le infezioni alle prime vie respiratorie, quella del virus Hiv responsabile dell'Aids e le infezioni gastrointestinali: è su queste tre affezioni che i Paesi africani hanno adottato programmi di prevenzione.
Le principali cause di morte in Africa restano le infezioni alle prime vie respiratorie, quella del virus Hiv responsabile dell'Aids e le infezioni gastrointestinali: è su queste tre affezioni che i Paesi africani hanno adottato programmi di prevenzione.
La mortalità legata a queste patologie è dunque diminuita passando da 87,7 a 51,1 decessi ogni 100 mila persone in 5 anni.
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